Seconda avventura per Benedetta Allegri e già fin dall’inizio il libro si fa apprezzare per un dettaglio fondamentale. E’ bello seguire i cicli relativi a determinati personaggi, ma spesso, tra un episodio e l’altro, passa diverso tempo per cui non è facile ricordarsi dei dettagli più importanti rimasti in sospeso.

Ebbene, Gualandris nelle prime pagine effettua un riassunto fondamentale di quello che occorre tenere a mente, senza essere pesante nella narrazione. Come se questo preambolo fosse una parte imprescindibile del romanzo.

Per quello che riguarda la qualità di quest’ultima fatica letteraria della scrittrice va detto che c’è una sorta di #upgrade. L’impianto narrativo appare ancora più strutturato rispetto al precedente perché sulla trama principale si innestano altri filoni ed altri contesti che fanno apparire l’insieme ancora più verosimile, sebbene in qualche passaggio si presenta qualche piccola melensaggine. Ma a volte anche questa fa parte del percorso di una persona.

E in tutto questo Benedetta appare come una sorta di anti-eroina, presa com’è tra tutti i bivi importanti che le pone la vita. Non solo, appare come ‘una di noi’ perché si divora in mille dubbi prima di prendere una specifica decisione. Finisce per essere un oltre-personaggio perché, anche se su carta, arriva come essere umano in carne ed ossa.

Dove invece la nostra protagonista non mostra alcun tentennamento è la sua capacità di indagare, la sua volontà di sfondare muri di gomma pur di venire a capo della Verità. Le circostanze su cui investigare più sono complicate e machiavelliche, più rappresentano pane per i suoi denti.

Questa ambivalenza, cioè il suo essere fragile ed indecisa nell’ambito privato e il suo essere inesorabile mentre cerca la verità, rende la figura di Benedetta molto sfaccettata e ancora più godibile per chi legge.

Per concludere, si dice che seconda prova per chi scrive sia più difficile rispetto alla prima.

A mio parere, Gualandris supera l’ostacolo a pieni voti.

E intanto si rimane in attesa della terza puntata.

Enrico Redaelli – RADIOBLABLANETWORK NEWS