Un romanzo di formazione dominato da un giovane universitario che sembra avere il mondo ai suoi piedi. La voglia di vivere, la voglia di trasgredire, le tempeste ormonali tipiche di quell’età. Sullo sfondo una Milano e il suo rutilante universo di locali dove pare svolgersi la vita vera.

Ma è realtà? E’ vita vera? Tutto appare come velato ed illusorio, quasi fosse trasfigurato. Forse per rendere meno amari gli aspetti quotidiani?

Se parliamo di futuro, questo sembra come un’entità astratta e poco interessante. E’ lontano, poco importante. Ad esso si dedica Davide, il protagonista accennato sopra, ma come se si trattasse di una formalità di routine, perché le sue priorità sembrano essere altre.

Un’altra via d’uscita è rappresentata dallo sport, altro universo parallelo dove esiste una sorta di pubblico adorante, elemento assai utile per costruirsi una vita #altra.

Vie di fuga e vie d’uscita…

Ma perché questa ricerca spasmodica di qualcosa che sta da un’altra parte e non qui?

E’ tutta una questione di affetti primordiali che provocano un vuoto non indifferente. Mancano nel “nido” e allora si cercano negli amici, o in situazioni surrogate che solo in apparenza possono dare un minimo di soddisfazione. La paura di questo vuoto è un po’ il substrato di tutta la trama. Invece di preludere a qualcosa di fattivo, la costruzione di queste soluzioni alternative in diversi casi diviene l’anticamera di una inconscia minaccia di autodistruzione.

Si può osservare, quindi, come ad un contesto di formazione sia legato a filo doppio anche un consistente elemento esistenziale che rende il romanzo ancora più ricco di materiale narrativo.

Con una prosa rapida ed essenziale, Ricci ci introduce nel mondo di Davide nel quale il genere femminile sembra una comparsa, un fattore accessorio che comunque non andrà sottovalutato…

Si colgono bene le atmosfere: qualunque sia la situazione descritta, lo stile di scrittura contribuisce a mettere in sintonia chi legge con quello che sta succedendo nelle pagine.

Valentina Ricci è una voce nuova nel panorama editoriale italiano e mi piacerebbe, nel breve termine, leggere altre storie scritte da lei.

Enrico Redaelli – RADIOBLABLANETWORK NEWS