Mare turchese e cristallino, sabbie finissime o di quarzo e corallo, insenature incontaminate, dolce vita, alberghi e resort da mille e una notte, club esclusivi, movida e negozi. Spesso la Sardegna viene ritratta in questo modo, e giustamente, perché tutto questo lo si può trovare nella seconda più grande isola italiana; ma vista la sua grandezza, è forse possibile che ci sia tanto altro da scoprire? Domanda retorica, risposta affermativa!

Ormai non è più un segreto che la Sardegna sia un’isola dai tesori nascosti e pian piano ci si sta rendendo conto che non è “solo” mare e spiagge. La terra più antica d’Europa (le sue rocce emersero più di mezzo miliardo di anni fa), è disseminata di testimonianze accumulate durante la sua lunga vita. Paesaggi mozzafiato (non solo marini), canyon, vallate, fiumi, montagne, fauna e flora che contano esemplari unici, siti archeologici di tutte le epoche, una cultura enogastronomica variegata e ovviamente loro, i sardi, con la pellaccia dura e il cuore fatto di mare in tempesta e campi fioriti, col sorriso o il broncio, e col Dna antico inciso nel loro essere. Solo un sardo può sentire la Sardegna nel modo più autentico, tutti noi “altri” ci dividiamo in due categorie: quelli che la odiano e la vedono come una terra dimenticata da Dio, con dialetti incomprensibili parlati in minuscoli paesi dove ti guardano torvo se provi anche solo ad avvicinarti, e quelli che la amano visceralmente, percependone l’eterno mistero, inafferrabile e arcaico, remoto e distante, che affascina le menti e i cuori. Di fronte alla terra sarda non si rimane indifferenti, non si può. Sei di una fazione o dell’altra, o la ami o la odi. Punto. Non c’è un “bella la Sardegna, ma c’è troppo vento”, non è concepibile, la Sardegna è vento! “La Sardegna è bella, si, ma i sardi…” la Sardegna è la gente che la abita e i sardi sono la Sardegna! Non vi è popolo più simile alla propria terra dei sardi; essi sono l’incarnazione di quelle rocce che la fanno sorgere dal mare e di tutte le meraviglie che su di esse possiamo trovare.
Avrete capito, cari lettori, che mi colloco nel gruppo degli “altri” amanti della Sardegna, di coloro che non possono vantare un Dna appartenente all’Isola dei Giganti, ma che la amano profondamente e provano, in qualche modo, ad adottarla nella speranza di essere adottati. Speranza che non è vana, perché il cuore d’oro dei sardi, fatto di filigrana delle tessuta dalle Janas, sa benissimo accogliere se riconosce nello straniero l’amore per la terra che sta esplorando.

Siete pronti a partire con me con una serie di articoli sulla Sardegna incontaminata e selvaggia, la “mia” Sardegna?

Giulia Calvanese per Radio Bla Bla Network News