Paolo Genovese firma la sua prima regia teatrale portando in scena  l’adattamento di Perfetti sconosciuti, una brillante commedia sull’amicizia, sull’amore e sul tradimento, che porterà quattro coppie di amici a confrontarsi e a scoprire di essere “perfetti sconosciuti”. 

Ognuno di noi ha tre vite: una pubblica, una privata ed una segreta. Un tempo quella segreta era ben protetta nell’archivio della nostra memoria, oggi nelle nostre SIM. Cosa succederebbe se quella minuscola schedina si mettesse a parlare? Durante una cena, un gruppo di amici decide di fare un gioco della verità mettendo i propri cellulari sul tavolo, condividendo tra loro messaggi e telefonate. Metteranno così a conoscenza l’un l’altro i propri segreti più profondi.

E’ sempre difficile parlare di una cosa che tutti conoscono bene. Il precedente è grande. Dopo 137 repliche abbiamo vinto la scommessa. L’occhio che lo spettatore usa è diverso. Qui si ride molto di più”. Queste le parole di Paolo Calabresi

Astrid Meloni: “Il gioco che lei fa iniziare si ritorce contro tutti”.

Dino Abbrescia: “E’ stato difficile interpretare Valerio Mastrandrea”.

Anna Ferzetti: “Siamo una coppia che si ama, ma che ha smesso di parlare. Nascondono il segreto e sono una coppia semplice”. 

Marco Bonini: “Io interpreto il ruolo del cattivo, del narcisista e sono il più odiato da tutti. La volontà è quella di cambiarlo”.

Alice Bertini: “Compenso il suo lato negativo (Cosimo). Rappresento il personaggio forse più puro. Ha un’idea del mondo positiva e si scontra con le realtà di questo gioco disastroso”. 

Emanuele Aita: “Ho un’anima buona. Sono il primo che accetta a giocare e forse perché vuole far scoprire il suo segreto”.

Lorenzo Lubrano – RadioBlaBlaNetwork News

Foto: Teatro Manzoni