Le regole base della scherma paralimpica sono uguali a quelle della scherma per normodotati e anche le armi sono le stesse: fioretto, spada e sciabola. La differenza principale è che gli atleti non gareggiano in piedi, ma su carrozzine fissate a un telaio sulla pedana, che vengono poste a una angolazione di 110° rispetto all’asse centrale. Tutto il movimento è quindi concentrato sulla parte superiore del corpo. Nel caso di fioretto e sciabola il bersaglio valido è lo stesso della scherma olimpica, mentre nel caso della
spada il bersaglio è tutta la parte del corpo sopra la cintura, che serve a reggere un telo a maglie metalliche che isola le gambe. Ogni assalto termina al raggiungimento delle 15 stoccate (5 nel
caso della fase a gironi). La scherma paralimpica fa parte del programma dei Giochi Paralimpici fin dalla loro prima edizione, quella di Roma 1960, mentre la divisione in categorie è stata introdotta a partire da Atlanta 1996. Abbiamo deciso di intervistare la neocampionessa Europea nella spada e sciabola femminile categoria B Rossana Pasquino.
La scoperta del mondo paralimpico
“Sono entrata nel mondo paralimpico grazie a Francesca Boscarelli, una carissima amica che mi ha invitato a provare la scherma nel 2013, tutto è iniziato per scherzo e con il tempo mi sono innamorata di questa disciplina perché oltre ad essere uno sport molto tecnico ed è uno sport di testa. Nel 2017 ho inserito anche la sciabola grazie all’amicizia con Dino Meglio”.
L’amicizia con Bebe Vio
“Bebe è un’icona dello sport paralimpico, la trovo sempre a bordo pedana a tifare per chiunque e mi trasmette una grande forza quando devo tirare in pedana”.
La vita tra la cattedra universitaria e la pedana
“Devo riuscire a incastrare tutti i miei impegni ed è molto complesso, vado la sera in palestra e di giorno ho le lezioni all’università visto che sono docente di ingegneria chimica alla
Federico II”.
Quando non mi alleno mi piace
“Quando non mi alleno mi piace scoprire città nuove, il mio tempo libero lo passerei a bordo di un aereo verso mete che non conosco”.
Scoperte paralimpiche
“A una persona che si sta approcciando da poco al mondo paralimpico consiglierei di provare a utilizzare lo sport come strumento di riscatto e di mettersi in gioco in un mondo nuovo, lo sport ti permette di riscoprirti e questo non vale solamente per noi paralimpici”
Dal 2024 vorrei
“A settembre ci saranno le paralimpiadi a Parigi e mi allenerò duramente per arrivarci pronta, questo è un viaggio e io sono molto contenta di come sta andando cerco di fare di tutto per raggiungere
l’obiettivo della medaglia ma sono già contenta se potrò essere li”.
Davyd Andriyesh – RadioBlaBla Network News