Dopo due edizioni contraddistinte anche da iniziative virtuali, si è percepito il desiderio di una riappropriazione degli spazi della città. Lo testimonia anche il fatto che, tra eventi gratuiti e a pagamento, sono decisamente aumentate rispetto all’anno scorso le iniziative suggerite al pubblico.

Non sono mancate, comunque, trasmissioni in streaming e il furgone poetico, ideato qualche anno fa e che viene riproposto quest’anno per il successo ottenuto fin dall’inizio. Anche a questa tornata non è mancata Radio Festivaletteratura, tuttavia con un’impostazione diversa nella sua struttura.

Tematiche e percorsi sono stati molteplici, quindi si è lasciato alla sensibilità del singolo la scelta di cosa approfondire.

Tra gli argomenti, spicca su tutti quello del cambiamento ambientale, anche alla luce della recente siccità, dove è stato ancora protagonista Fabio Deotto, autore di “L’altro mondo” dedicato proprio al problema dell’emergenza climatica.

Mi ha colpito molto che, oltre alla presentazione dei libri, venisse dato spazio anche alla scrittura: come nasce, come si evolve, come il proprio vissuto possa influire su di essa. In tal senso, il confronto tra Paolo Cognetti e Maurizio Carucci (front-man del gruppo musicale Ex-Otago, perché il Festival vuole coniugare più arti) è stato un esempio. Entrambi hanno raccontato come si sono innamorati della montagna e di come questa abbia influenzato la loro poetica narrativa e musicale.

Sempre nell’ambito della scrittura, un altro momento importante è stato quello che ha visto protagoniste Melania Mazzucco e Giulia Caminito a proposito del romanzo storico e della produzione letteraria di Maria Bellonci (a cui l’edizione di quest’anno ha dedicato diversi contesti). Mazzucco e Caminito sono coinvolte in progetti che riguardano la riedizione di alcune opere di questa artista. Nel corso dell’incontro, le due autrici hanno evidenziato come, con Bellonci, il genere ‘romanzo storico’ si sia evoluto dai tempi del Manzoni, che esponeva tutto per filo e per segno. A lui si contrappone sicuramente lo stile della scrittrice romana, che nelle sue opere inseriva, senza diretti cenni, il frutto delle sue ricerche d’archivio.

Sempre in relazione al modo di scrivere, il programma di quest’anno ha offerto anche il raffronto tra Davide Rigiani e Bernardo Zannoni (recente vincitore del Campiello), entrambi esordienti, che hanno spiegato la genesi delle proprie storie, citando anche quali autori o titoli avessero avuto importanza nella loro formazione culturale.

Cambiando completamente genere e parlando di Giallo, è stata interessante la lezione tenuta da Marco Malvaldi e Samantha Bruzzone a proposito delle tecniche e degli artifici più efficaci utilizzati in questo campo dalla maggior parte degli scrittori.

A sottolineare la voglia del Comitato Organizzatore di essere poliedrico nell’offerta delle iniziative, proprio nell’ultima giornata del Festival Neri, Marcorè ha moderato un incontro tra Lucrezia Ercoli, Valerio Lundini e Makkox, tutti e tre a vario titolo impegnati nel comico e nella satira. Tra i quattro è nata una conversazione molto interessante che ha toccato anche il problema del limite della risata e se sia necessaria la censura qualora travalichi.

Festivaletteratura non è comunque ristretto ai soli autori italiani. Nel novero degli ospiti stranieri le opzioni non si contavano. Tra questi, non si può non citare Pierre Lemaitre, presente in più di un’occasione ed intervistato da Carlo Lucarelli, altro mattatore di questa edizione. Nell’intervista, Lucarelli si è confrontato con il romanziere francese, facendo capire come il collega d’oltralpe, quando scrive, ha già tutta chiara la storia da scrivere, al contrario di lui che non sa mai fin dove si spingerà con la trama.

Un altro incontro importante, gestito da Claudia Durastanti, è stato quello con William T. Vollmann, il quale ha approfondito e ribadito che nei suoi scritti è solito occuparsi di tematiche relative al sociale e di come queste si possano trasformare in una piaga.

Letteratura, però, non è solo romanzo, racconto o poesia. Può essere anche fumetto nella sua forma d’arte della graphic novel. E in questo frangente i nomi più popolari sono stati quelli di Milo Manara e ZeroCalcare, quest’ultimo ospite in due eventi.

Si dà quindi l’arrivederci alla edizione numero ventisette, con l’augurio che anche l’anno prossimo venga promosso un programma eclettico come quello presentato fino a ieri.

Enrico Redaelli – RADIOBLABLANETWORK NEWS

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