Tutti a dire, conversare e fantasticare sul fatto che la vicenda de “I promessi sposi” sia ancora moderna se non addirittura contemporanea. Nessuno, però, che poi abbia dimostrato nei fatti queste teorie che sono state dimostrate solo a livello verbale.

Già esperta di trame che si dipanano nel mondo adolescenziale, Sara Magnoli mette a segno un obiettivo importante realizzando una storia ambientata ai nostri giorni, che prende spunto dal “Fermo e Lucia” antesignano dei #Promessi e, a detta dell’autrice, caratterizzato da componenti più noir rispetto al libro che si studia nelle scuole.

E’ davvero significativo il modo in cui Magnoli sa calare nella realtà di oggi questa trama antica che molti hanno letto e amato senza tradire il senso originario dell’opera manzoniana.

Oltre alle componenti già note, l’autrice inserisce i suoi personaggi in un contesto scolastico che si può facilmente rintracciare a qualsiasi latitudine geografica. Perché non ha importanza dove si svolge quanto è raccontato. Semmai è quanto viene raccontato che ha importanza sul resto.

L’ambientazione tra i banchi di un’aula potrebbe parere un escamotage #facile per narrare qualsiasi cosa. E’ il risultato che fa la differenza, però. Magnoli crea un prodotto originale, senza dimenticare quale sia la fonte da cui ha attinto tutta la sua materia.

La sua fantasia, poi, #esce dalla pagina mentre descrive chi sono i personaggi moderni indicando a quali figure della tradizione fanno riferimento. E non fa niente se in Manzoni una certa figura sia un maschio, mentre in Magnoli è femmina. E’ fondamentale quello che fa, quello che comunica, non la categoria a cui appartiene.

Corredano il volume alcune significative illustrazioni di luoghi, ambienti e situazioni. Non si tratta di una graphic novel ma di un racconto lungo arricchito da immagini che non vogliono influenzare la fantasia di chi legge. Sono un suggerimento, sono un elemento utile a sviluppare sensazioni e riflessioni.

“Il cuore in guerra” ha poi la prerogativa di non essere riservato ad uno specifico pubblico.

Può essere propedeutico per quei #young_adult che ancora non conoscono gli originali “Promessi sposi”. Può essere d’aiuto a quegli studenti che fanno fatica a digerire l’opera di Alessandro Manzoni. E’ sicuramente piacevole da leggere per chi è già #grande e vuole rileggere la storia da un’altra prospettiva.

Enrico Redaelli – RADIOBLABLANETWORK NEWS