La Nascita della Bellezza

Dal 28 al 30 novembre 2022 sarà visibile nelle sale cinematografiche il nuovo docufilm Botticelli e Firenze. La Nascita della Bellezza, prodotto da Sky, Ballandi e Nexo Digital, diretto da Marco Pianigiani, con la voce narrante di Jasmine Trinca.

La contemporaneità è segnata dal grande problema di come riuscire ad appassionare i giovani al mondo della storia dell’arte. Come può un artista di circa sei secoli fa intessere un dialogo con le nuove generazioni, sempre più tecnologiche e lontane dal mondo “analogico”? Questo documentario prova a suggerire una soluzione attraverso animazioni fotografiche che vogliono dar vita ai quadri dell’eccelso Botticelli, artista di bellezza e di grazia.

Allo stesso tempo, il regista si è posto il problema di far conoscere ad una platea internazionale il travagliato periodo storico in cui vive l’artista, dai fasti della corte medicea contrapposti alle congiure, dalla meraviglia dell’arte rinascimentale di stampo neoplatonico alle tenebre dei complotti, passando dalla spensieratezza bucolica e arrivando al travaglio interiore suscitato dalle prediche del Savonarola.

Tutti questi grandi intenti, suddividono il documentario in due sezioni, la prima più attenta e lunga, sulle straordinarie opere di Sandro Botticelli e lo svolgersi della sua vita; la seconda più corta ma forse per noi italiani, che teoricamente conosciamo già l’epopea medicea e il suo tracollo, più interessante, propone una riflessione sul successo planetario e plurisecolare delle opere più famose. Che il tutto si amalgami e risulti efficace è un altro discorso. Abbinare delle immagini fotografiche animate che fungono da “tableaux vivants” ai già completi e bastanti quadri di uno dei geni del rinascimento, può davvero accattivare le nuove generazioni? O semplicemente offre loro un’ennesima distrazione dal reale? Le opere di Botticelli non sono in grado da sole di parlare attraverso secoli e luoghi, tanto da diventare, come riporta il documentario stesso, icone della pop art e oltre? Sono domande che nascono spontanee a chi dovrebbe essere annoverato tra i giovani ma che ormai è già distante anni luce dai cosiddetti Millenials & Co. Credo che ognuno di noi che vedrà quest’opera cinematografica, potrà trarre le proprie personalissime conclusioni. Certo è che la vita di Alessandro di Mariano di Vanni Filipepi, detto il Botticelli, acclamato in vita dai personaggi più importanti dell’epocaper poi essere dimenticato e morire in miseria sembra essere un monito ai nostri giovani assetati di fama attraverso i social.

Poco convincenti a me risultano un Savonarola vestito da francescano invece che da frate predicatore domenicano, papa Sisto IV truccato all’inverosimile e le ripetute riprese dei piedi delle figure dipinte dal grande maestro; a parte questi dettagli, a parer mio è, tutto sommato, un documentario con fin troppe pretese che difficilmente ottempera.

Scritto da Giulia Calvanese per Radio Bla Bla Network News