Da vedere (o rivedere) fino al 29 ottobre al Teatro Manzoni di Milano “Testimone d’accusa”, sicuramente una delle più avvincenti opere teatrali di Agatha Christie. Il testo scritto nel 1925, trasformato nel 1953 dalla stessa autrice in un’intrigante commedia e ripreso nel 1957 nel film di Billy Wilder (aveva come protagonisti attori eccezionali quali Charles Laughton, Marlene Dietrich e Tyrone Power) resta un capolavoro da non perdere. Il thriller, si avvalora della regia di Geppy Gleijeses e di 11 attori tra cui spiccano Vanessa Gravina, Giulio Corso e Paolo Triestino. I 6 giurati sono stati scelti tra il pubblico prima
dello spettacolo. La trama si basa su una storia di adulterio, il tradimento da parte di un marito più giovane e si sviluppa attraverso intrecci che esaltano peculiarità dei meccanismi dell’ordinamento giuridico britannico, esperienza e sottigliezza di giudici e avvocati, sentimenti di una moglie convinta dell’innocenza del suo compagno e falsità e sfrontatezza di un uomo bugiardo. Alla fine, la tensione abilmente mantenuta durante tutta la rappresentazione culmina con un colpo di scena che conclude lo spettacolo in modo del tutto sorprendente. Ancora una volta Agatha Christie ha saputo rappresentare con maestria situazioni intricate, sistemi complessi, sentimenti universali, alternando sapientemente comicità e tragedia, battute e suspense e, senza dare un giudizio personale, fa riflettere sulle grandezze e piccolezze dell’essere umano. Lo spettatore esce dalla sala con sensazioni contrastanti, divertito e toccato, allegro e pensieroso: un risultato che solo una penna geniale come quella di Agatha Christie può raggiungere. Ribadisco: da non perdere!
Amarylli Gersony
Foto: Teatro Manzoni