Secondo episodio, o meglio, seconda puntata del progetto editoriale [Codice Redox], saga a dir poco monumentale che ha la nostra Storia come punto di partenza. E già fin dall’inizio questo volume si distingue in modo positivo.

Normalmente, è facile, quando dopo un certo intervallo di tempo si riprende un’epopea (soprattutto in quelle fantasy), dimenticarsi di qualche personaggio o di qualche dettaglio. “Progetto Rebirth” viene in aiuto a chi ha questo tipo di amnesie, perché nelle pagine iniziali contiene un piccolo riassunto del libro precedente.

Se ne “La sesta compagnia” ci si trovava di fronte ad un romanzo ucronico (= ambientazione derivata da un evento storico andato diversamente da come lo conosciamo), in “Progetto Rebirth” si percepiscono componenti dal potenziale sapore distopico (= ambientazione in un contesto inventato, spaventoso ed opprimente).

Resta il fatto che gli scenari sono molteplici, coinvolgendo diverse zone del nostro pianeta e di conseguenza, vista la molteplicità delle #locations, il romanzo non poteva che essere corale. Quindi, di fronte a questa collettivo di figure diventa difficile parlare di un singolo individuo. Un po’ perché si rischia di diventare troppo lunghi; un po’ perché si potrebbero rivelare troppi risvolti della vicenda.

Dal primo volume, continuano le vicissitudini di questa stirpe aliena che si è da tempo insediata sul nostro pianeta e che, rispetto alla nostra umanità, risulta decisamente più progredita.

Per non palesare troppi dettagli, invito chi potrebbe essere interessato alla lettura di questo libro a riflettere sul titolo usato in questa specifica circostanza. Cosa si potrà intendere con il termine “rebirth”?

Posso dire come indizio che esiste una relativa interazione tra i terrestri e questi esseri comunque antropomorfi, ma assai diversi da noi. Aggiungo che ci si trova di fronte ad una tematica che potrebbe (ma non lo fa del tutto) ricordare il film “I ragazzi venuti dal Brasile”.

E’ bene, però, non mescolare due ambiti così diversi come la letteratura e il cinema. Meglio stare attenti all’alternarsi continuo di situazioni che offre quest’ultima fatica letteraria di Betta Zy, perché è certamente più avvincente.

Rimanendo ovviamente in attesa della continuazione…

Enrico Redaelli – RADIOBLABLANETWORK NEWS