Un libro dove tutte le vostre sicurezze razionali subiranno un grosso terremoto…

Il pretesto della storia sembra questione di ordinaria amministrazione, in quanto un notaio e la sua assistente si devono occupare dell’inventario di una villa per sistemare un’eredità senza testamento.

Inutile dire che questa operazione metterà in moto un meccanismo che si potrebbe definire ‘a scatole cinesi’; un meccanismo che porta i due protagonisti ed il loro cane a vivere circostanze via via più inquietanti. Un po’ come quando una piccola nuvola grigia, nel cielo sereno, aumenta la sua dimensione fino ad occupare tutto lo specchio visivo diventando di colore antracite.

Non mancano infatti situazioni dove ciò che può sembrare un incubo apparente, in realtà è incubo per davvero.

E’ un romanzo dove per venire a capo della situazione ci vorrebbe il classico ‘spiegone’, magari lungo e magari imbarazzante.

Barbato si scansa da tutto questo adottando uno stratagemma che possa condurre il pubblico a riflettere sulla sfaccettatura della situazione e sul fatto che la vicenda possa essere vista da diverse angolazioni.

E poi c’è il solito discorso sulla #verità.

Come insegna Pirandello, ormai la verità non è più unica e indissolubile. E’ invece un’entità ‘quantificabile’ secondo il numero delle persone che si proclamano come espressione vivente di questo concetto.

A proposito di cani, mi piacerebbe scoprire quell’antica leggenda, quel mito, che spiega perché cani ed esseri umani non possano comunicare fino in fondo tra di loro.

Parlando più da vicino della scrittura e dello stile, Barbato è davvero brava nel coinvolgere chi legge perché la spirale degli eventi, man mano che scorrono le pagine, si fa via via più vorticosa. Suspense e colpi di scena non sono creati a tavolino ma affiorano dai capitoli in tutta la loro naturalezza invogliando a proseguire la lettura, tanta è la voglia di capire come va a finire la trama.

Oltre a questo, va detto che l’impalcatura de “L’ultimo ospite”, così ricca di dettagli e così strutturata, ha il pregio di non perdere un colpo lungo il suo particolare percorso.

Non mi resta che consigliarlo.

Enrico Redaelli – RADIOBLABLANETWORK NEWS