e un’amicizia irripetibile tra due persone che si sono conosciute veramente

In mostra negli spazi MaGiCa.art di Via Savona 94/a a Milano, dal 25 novembre al 27 novembre 2022

Quale emozione ci può trasmettere l’artista e quali sensazioni si risvegliano guardando queste opere?

Un percorso quasi misterioso e magico che Umberto con l’amico e pittore Nicola è riuscito a percorrere nel tempo a loro dato e che ha saputo condividere accogliendo queste tele e conservandole quale prezioso tesoro per i posteri.

Entrando negli spazi dedicati, un breve percorso tutto blu indaco ci può stupire ponendoci questa domanda: “Cosa vogliono raccontare queste tele di varie dimensioni in tessuto jeans stropicciato?”

L’occhio non coglie il lavoro dell’artista, linee lunghe o brevi, più o meno marcate, sottili e tremule che convergono qua e là verso vari punti precisi e mai indefiniti, come le strade della nostra vita, un percorso consequenziale di cui non ci è dato sapere quale la meta, sempre alla ricerca del Demiurgo, l’artefice e legislatore dell’universo.

La loro amicizia e condivisione di idee hanno precorso le nuove scoperte scientifiche dell’Universo. Entrando nello spazio espositivo, si percorrono le varie fasi della ricerca dell’artista dal suono primigenio, prima che esistesse l’universo in cui viviamo, dove tempo e spazio erano un tutt’uno, e la sua evoluzione dopo il momento in cui si rompe l’eterno equilibrio e si genera il caos.

Qui l’artista propone i vari momenti dell’inizio dell’evoluzione con giochi di colori e forme primarie; il nero dell’universo esalta e contrasta i parallelepipedi, i cui colori danno profondità o evidenziano gli spazi che occupano all’interno della tela stessa quale ricerca di un senso di ordine e limite di tempo.

Le forme geometriche si riordinano in forma e colore alla ricerca di un punto sempre più in alto, ed ecco il germe che prende posizione al centro di tutto, dal nero dell’universo alla forma quadrata bianca dove il tempo si compone di tutti i fattori universali, come il colore bianco che contiene in sé tutti gli altri colori.

Lo spazio si delinea nelle forme geometriche dove colore e sinestesia contaminano i nostri sensi percettivi inducendoci a percorrere nel tempo nozioni trasmesse dall’antichità ad oggi.

Chi non ritrova i vari enunciati e teoremi di Aristotele, Pitagora, Euclide, e ancora prima, viaggiando nel tempo, la scoperta dei Sumeri che hanno identificato il rapporto tra misura  e tempo nella formula di 1 metro quadro pari a 1 minuto secondo?!

L’artista riprende la sua ricerca dalla forma piramidale ove l’evoluzione della stessa si manifesta nella sequenzialità dei colori contenuti in un rettangolo formato da più rettangoli.

Come l’evoluzione umana è data dalla ricerca dell’espressione e della comunicazione, così l’artista ricerca la sua comunicazione letteraria e numerica utilizzando rettangoli di stessa misura, di colori di tavolozza intercalati da rettangoli di colore nero, nero come il colore con il quale esprime l’universo che contiene il tutto e diventa la divisione che forma la singola lettera dell’alfabeto o il singolo numero e con questa formula

esprime e dipinge date e nomi.

L’artista quindi si rappresenta quale piccolo e quasi invisibile uomo bianco, bianco perché assorbe in se tutte le manifestazioni temporali, e che nel nero dell’universo intraprende il suo percorso innalzandosi alla ricerca dell’assoluto fino a sparire in esso, quell’assoluto che viene rappresentato da un gioco sottile e continuo di pennellate nere allineate in lunghe strisce che dal basso vanno verso l’alto e si sovrappongono da destra a sinistra.

È in questo stesso assoluto che la primaria forma geometrica trova la sua scomposizione e un suo ordine, dove l’insieme di triangoli, colori e misure formano un caleidoscopio di forme geometriche che compongono un solo triangolo che si innalza nell’universo.

Questo percorso “nascosto” a tutti è il vero segreto di questa amicizia, ognuno di noi ha sicuramente sperimentato un’amicizia profonda, qui Umberto restituisce l’amicizia ricevuta e ricambiata del suo amico Nicola offrendo queste tele per una solidarietà più ampia verso chi ne ha bisogno.

Articolo scritto da Paola Marianelli