Eccomi giunta all’articolo conclusivo sulla mia esperienza a Firenze.
Dopo le ultime riflessioni su vita e morte, arte e sfruttamento di essa, ho deciso di scrivere una conclusione più leggera, con qualche link e qualche consiglio nel caso foste tentati da una gita fiorentina.
Firenze non si visita interamente in due giorni, e neanche in cinque come ho fatto io. Non basterebbe la vita intera per dare la giusta attenzione ad ogni singola opera che questa città conserva. Firenze è infinita, infinita bellezza e infinita arte. É una scrigno pieno di tesori nascosti, il mio consiglio è ovviamente di andare a vedere i capolavori ma di non dimenticarvi di lasciarvi andare alla curiosità e alla sorpresa.
Sono rimasta affascinata e felice dallo scoprire per puro caso la Badia Fiorentina (https://www.badiafiorentina.org/) che custodisce uno dei dipinti più famosi di Filippino Lippi, oppure il piccolo e meraviglioso Oratorio dei Buonomini di San Martino (https://www.buonominidisanmartino.it/), interamente affrescato al suo interno.
Per fatalità ho letto nella vetrina di un negozio la possibilità di fare una lezione di marmorizzazione della carta, e mi sono ritrovata ad ascoltare le esperienze dell’erede di cinque generazioni di rilegatori artigianali (https://www.instagram.com/eredipaperone/) e a creare la mia propria carta marmorizzata con cui ho ricoperto la copertina di un quaderno.
Grazie ad una guida d’eccezione, un mio cugino americano adottato da Firenze, ho scoperto la realtà della Scuola del Cuoio (https://scuoladelcuoio.it/it/), nascosta in un cortile dietro Santa Croce e di cui avrei voluto comprare tutte le borsette (le più belle che io abbia mai visto).
Ho ceduto alla bontà del lampredotto (https://www.tripadvisor.it/Restaurant_Review-g187895-d17506504-Reviews-Osteria_45-Florence_Tuscany.html) e ai succosi filetti toscani con vista sul Duomo (https://www.tripadvisor.it/Restaurant_Review-g187895-d1762780-Reviews-Antico_Ristorante_Il_Sasso_di_Dante-Florence_Tuscany.html), per poi gustarmi una saporitissima rostinciana (https://sanlorenzotrattoria.com/it/).
Non posso dimenticarmi della Farmacia di Santa Maria Novella con i suoi secolari e pregiati profumi (https://eu.smnovella.com/it).
Per quanto riguarda i musei, oltre a quelli che ho già citato nei precedenti articoli, è da vedere il Bargello (https://www.bargellomusei.beniculturali.it/), per essere a tu per tu, ancora una volta con Michelangelo, ma anche con Donatello, Verrocchio e tantissimi altri, per perdervi nei suoi dedali fatti di arte e arti applicate.
Purtroppo non dovete illudervi che prenotare online le visite (soprattutto agli Uffizi e alla Galleria dell’Accademia) sia sinonimo di organizzazione e poca attesa. Sicuramente è meglio farlo, piuttosto che non sapere a che ora avrete accesso alla visita, ma se vi presentate in anticipo (come sono solita fare da milanese incallita), verrete rimandati all’orario del vostro turno. Questo crea un bel po’ di caos, soprattutto per vedere il David, perché si creano vari gruppi in funzione degli arrivi e degli orari di entrata, le strade sono strette e non certo adatte al numero di persone in attesa di entrare, ma qui si aprirebbe un capitolo a parte sulla gestione delle visite ai nostri musei e sui diritti di tutti di accedere ai capolavori dell’arte, che per ora è meglio rimandare. Armatevi semplicemente di pazienza e ricordatevi che l’attesa vale sempre la pena a Firenze.
Nella mia valigia, al ritorno, ho portato tante riflessioni e tante ispirazioni, spero che la condivisione di esse vi sia piaciuta e che vi possa essere utile. Ultimissimo consiglio da parte di una pittrice innamorata dell’arte: non scordate di cercare gli sguardi del Beato Angelico, vi faranno emozionare.
Giulia Calvanese per Radio Bla Bla Network News