Le parole di Gianmarco Pozzecco nella conferenza di presentazione di EuroBasket 2022.

Differenza tra club e Nazionale

«La verità è che l’esperienza che fai in un club ti aiuta. Ma la cassa di risonanza è differente. Il club ti permette di essere deciso con i giocatori, qui non conoscendoli tutti devi tergiversare e fare dei tagli poi. Questo mi ha fatto soffrire di più»

Sulla Squadra

«Li conoscevo più o meno tutti, per quanto non approfonditamente. Ho grande stima dei giocatori italiani. Li adoro. Non sono un grandissimo estimatore dell’NBA, ma a prescindere si gioca un altro basket che qui è meno reddittizio. Nel basket per club devi attingere a quel basket lì, mentre qui si punta su giocatori che parlano tutti la stessa lingua, dentro e fuori dal campo».

Sui 12 scelti

«La verità è che di giocatori interessanti in Italia ce ne sono tanti, ma non tantissimi. La scelta che ho fatto per arrivare ai 12 è stata una: riuscire a costruire un gruppo. Penso di aver avuto la fortuna di trovare 12 giocatori che oltre le motivazioni personali riescono quotidianamente a mettersi al servizio degli altri».

Su Giannis

«La verità è che già sono preoccupato di mio, già vivo con sofferenza ogni cosa, se mi concentrassi su Giannis sarei uno stronzo. Capisco che l’appassionato sia focalizzato su di lui, è affascinante, ma io ho problematiche quotidiane diverse. Se guardassi i suoi video cadrei in depressione, per fortuna ci saranno anche avversari più umani. Poi gli stimoli contro questi fenomeni ci sono sempre, mi affiderò alla pressione dei miei giocatori».

Su EuroBasket 2022

«E’ vero, è un Eurobasket molto competitivo come diceva Petrucci, però fa bene al nostro movimento. Il fatto che a Milano arrivino Giannis e altri giocatori NBA è solo un bene, anche se per noi più complicato in campo.Un allenatore meno fa, meglio è. Significa che c’è meno su cui mettere mano. Nei club, si sa, mi piace giocare enorme. Questa squadra enorme non è, ma mi piace apprezzare un tipo di gioco che di solito non sviluppo».

Su Gallo

«L’unica cosa che ha senso dire è che tutti noi siamo clamorosamente dispiaciuti che il Gallo non possa partecipare all’Europeo. Capisco che tutto il resto possa interessare chi è fuori, ma per noi conta solo l’espressione dei suoi occhi quando ha capito che era fuori».

Estonia

«Fondamentalmente sono spettatore non pagante. Questi ragazzi si sono presentati molto concentrati oggi in palestra, quindi vivo con grande ottimismo tutto quello che dovranno affrontare, anche se avranno enormi difficoltà. La prima gara rappresenta delle insidie, non sarà semplice, ma la stima e la considerazione che ho di loro mi fa stare tranquillo».

Lorenzo Lubrano RadioBlaBlanetwork News

Foto: Fip