Potrebbe sembrare un libro dedicato nello specifico a chi bazzica una certa #movida milanese di adesso, ma in realtà l’ambientazione è solo un pretesto per illustrare una vicenda che è in qualche modo figlia del nostro tempo. Sullo sfondo di #location che non sarebbero mai (o quasi) il soggetto di una cartolina illustrata di Milano, si snoda una vicenda sentimentale, ma non solo.

E’ interessante il carattere #itinerante del romanzo perché sembra che la carovana dei personaggi (con il protagonista Paolo Paganelli in #pole_position) si sposti nei luoghi deputati della storia, mettendo in evidenza quali di questi appartengono ad una #tradizione remota (e chi a Milano non conosce il chiosco di Giannasi, il Magnolia o il cinema di via Beltrade?) e quali ad un’usanza più recente.

Se parlo di ‘vicenda del nostro tempo’ sembra che io voglia restringere il #target del romanzo ad una ristretta cerchia di persone.

E invece no.

Il libro illustra un po’ uno scenario tipico da #millenials ma senza esprimersi in un gergo riservato ad un gruppo di #iniziati. Pur partendo da una situazione contingente, ma senza intenti #universalistici, #20100 cerca di aprirsi al mondo di altre generazioni.

Roggero espone un verosimile spaccato di situazioni ma non vuole considerare i nativi digitali alla stregua di vittime di un sistema che aveva bisogno di capri espiatori. Non è nemmeno riscontrabile l’opposto, cioè il considerare come modello di vita gli esponenti di questa #Y_youth (di cui tra l’altro Roggero fa parte, ndr).

Considerati frettolosamente dall’ #opinionepubblica come succubi della tecnologia, questi adulti #recenti, come vivono la loro quotidianità, i loro valori ma soprattutto i loro sentimenti?

Paganelli (alter ego dell’autore?) incarna quelle che potrebbero essere le caratteristiche dei 30-40enni del nostro attuale contesto, vale a dire un certo vivere precario, doveri e passioni, senza avere mai l’occasione di fare il salto di qualità. Si potrebbe pensare a persone che si sono uniformate a certi cliché, a persone che nel complesso si somigliano fin quasi ad essere cloni gli uni degli altri. Paganelli si smarca dal gruppo, facendo capire a chi legge che, anche se i tempi sono cambiati, è sempre sbagliato fare di tutte le erbe un fascio.

#20100 rimane nel complesso una lettura gradevole perché coniuga la componente riflessiva a quella frivola. Potrebbe essere originale usare il testo di Roggero anche come guida su come ci si diverte per le vie di Milano nel corso di una giornata/serata, anche se questo non garantirà di conoscere meglio la generazione raffigurata nel libro…

Enrico Redaelli – RADIOBLABLANETWORK NEWS