La letteratura non è una strada unica. E’ una rete capillare di direzioni, di rotte, di percorsi destinati ad aumentare sempre di più. Su questa linea si è espressa Laura Baccaglioni (Presidentessa del Comitato Festival della Letteratura) durante il discorso d’apertura affermando che la ricchezza di autori e di punti di vista saranno utili a cercare le parole giuste per indagare la realtà che ci circonda.

L’offerta è stata vasta, impossibile da seguire in toto. Quanto segue è un resoconto della mia esperienza diretta ed indiretta degli avvenimenti.

Per quanto si sia percepita un’affluenza consistente ma non impressionante, il Festival ha confermato la volontà di un approccio ‘fisico’ tra gli ospiti previsti dal programma e gli spettatori o ha comunque creato situazioni di aggregazione da non trascurare.

Tra le personalità da ricordare in questi giorni mantovani, ci sono stati Michela Murgia recentemente scomparsa ricordata per il suo enorme contributo a vari livelli e Italo Calvino di cui ricorre il centenario della nascita, i cui libri hanno accompagnato la formazione di molti.

L’edizione 2023 è stata occasione per rivedere nomi che ormai sono di casa a Mantova. Tra questi, Daniele Mencarelli che, illustrando il suo parere sul concetto di normalità, ha anticipato l’imminente uscita di un suo nuovo scritto; Fabio Deotto, sempre attento a tutto quello che riguarda l’ambiente; Marco Malvaldi, che con la sua verve toscana ha saputo coinvolgere il pubblico del suo evento.

Per fare capire come la #letteratura stia ampliando i propri confini, va sottolineata la presenza di due importanti autori di graphic novel come Zerocalcare e Leo Ortolani. E’ pur sempre letteratura quella che si crea attraverso il fumetto perché a volte anche la sola immagine, senza vocaboli, sa parlare più profondamente di un discorso. Inoltre, con questo canale a vignette, è più facile occuparsi ancora di più di argomenti che ineriscono alla nostra realtà.

Una mattatrice della kermesse è stata la linguista Vera Gheno, presente in vari appuntamenti della manifestazione, i cui interventi sembravano concatenarsi. Occorre approfondire bene la natura delle parole e usarle opportunamente soprattutto quando, come sta capitando troppe volte in questo periodo, si affronta un discorso sulla violenza di genere. Mai come in questo caso è fondamentale la citazione #LE_PAROLE_SONO_IMPORTANTI.

Sulla dicotomia maschio/femmina si è concentrato Alessandro Giammei secondo il quale, utilizzando esempi tratti da poesia e letteratura, non si nasce #maschio ma lo si diventa secondo una serie di regole dettate dal patriarcato quando, nella propria e altrui formazione, sarebbe meglio favorire una natura meno spavalda ed aggressiva .

Mantova non dà voce solo a penne italiane. Si preoccupa anche di autori e autrici provenienti dall’estero, come ad esempio David Sedaris che ancora una volta si è dimostrato un abile utilizzatore dell’ironia in punta di fioretto se non addirittura del più pesante sarcasmo. Mi ha colpito molto la testimonianza di Igiaba Scego che, nata in Somalia e naturalizzata italiana, si sente romana a tutti gli effetti pur mantenendo la sua natura d’origine. Ne è prova anche il suo romanzo, “Cassandra a Mogadiscio” (recentemente inserito nella dozzina del Premio Strega), di cui ha parlato in uno dei suoi interventi. Un’altra voce importante è stata Valerie Perrin che ha letteralmente gremito la sala dov’era stato programmato il suo evento.

Sempre in tema di premi letterari, è stata molto apprezzata la partecipazione di Marta Cai (autrice di “Centomilioni”, in cinquina al Campiello). In occasione del suo evento, al quale era presente in qualità di intervistato anche Marco Drago (autore di “Innamorato”) ha dato luogo ad una chiacchierata sulle diverse sfaccettature che può assumere il concetto di #Amore.

Un altro evento che ha attirato l’attenzione degli appassionati è stato quello che ha coinvolto Gian Marco Griffi (presente anche lui nella recente dozzina) e Dario Ferrari. I due scrittori sono stati accomunati nello stesso incontro per il fatto di aver affrontato con i loro romanzi alcune pagine importanti della nostra Storia, evidenziando alcuni aspetti che sui libri sono trascurati,

Come ogni anno, non sono mancati eventi relativi al genere ‘giallo’, immancabile a Mantova. Anche quest’anno non sono mancati i nomi di grido come Carlo Lucarelli, Donato Carrisi, il già citato Marco Malvaldi, e non ultimo Stefano Nazzi. La loro presenza e quella di altri sta a testimoniare quanti sviluppi possa avere questo tipo di letteratura.

Oltre alle solite attività pratiche previste per i più piccoli e per gli young adult, quest’anno, con la presenza di Alfredo Palomba (in più di una situazione) e di Domenico Starnone si è parlato di scuola non solo da un punto di vista didattico, ma anche da un punto di vista social, aspetto che da qualche anno avvicina la distanza che ci dovrebbe essere tra docenti e alunni.

Prima di concludere, un discorso va fatto sull’ottimo lavoro dei ragazzi volontari, le cosiddette ‘magliette blu,’ che si sono prodigati in ogni senso per la buona riuscita dell’iniziativa.

Si dà quindi l’arrivederci alla edizione numero ventotto, con l’augurio che sia sempre garantito uno standard così alto di ospiti.

Enrico Redaelli – RADIOBLABLANETWORK NEWS