Il Vedovo Allegro: Un museo archeologico di relazioni e sorprese

Lunedì 11 marzo si è tenuta la conferenza stampa di “Il vedovo allegro”, l’opera scritta e diretta da Carlo Buccirosso, in scena al Teatro Manzoni di Milano dall’11 al 23 marzo 2025. Lo spettacolo, ambientato nella casa di Cosimo Cannavacciuolo, nel cuore di Napoli, racconta una storia ambientata nel periodo post-Covid, senza però soffermarsi sulla pandemia. Come emerso dalla conferenza, l’intento è quello di andare oltre il tema, evitando di insistere su una vicenda di cui si è già parlato a lungo. Con un cast di otto attori, la commedia esplora con grande ironia la vita di Cosimo, che grazie ai suoi vicini diventa tutt’altro che vuota e monotona. Il racconto, però, lascia spazio anche a una riflessione più profonda rispetto ad un tema complesso, che si svelerà solo nel corso della narrazione, e dal quale Cosimo sembra non avere via di scampo. Cosimo è un uomo vedovo e ipocondriaco, tormentato da ansie e paure che lo paralizzano. La perdita della moglie a causa del virus ha segnato profondamente la sua esistenza, lasciandolo non solo emotivamente vulnerabile, ma anche in gravi difficoltà economiche. Dopo essere stato costretto a chiudere la sua attività di antiquariato. A tutto questo si aggiunge il peso del mancato pagamento del mutuo, che minaccia di portarlo all’esproprio della sua abitazione. Eppure, nonostante il dolore e l’incertezza sul futuro, le sue giornate non sono segnate solo dalla solitudine. Le continue interazioni con i suoi vicini e le situazioni impreviste che si susseguono nella sua quotidianità lo costringono, suo malgrado, a rimanere immerso nella vita. Ciò che potrebbe sembrare un’esistenza statica e rassegnata si rivela invece un intreccio di eventi imprevedibili, che spezzano la monotonia e danno alla sua storia una dimensione più dinamica, talvolta persino ironica. Attorno a lui ruota un vivace intreccio di personaggi, ognuno con una propria storia e un ruolo ben definito nella sua quotidianità, trasformando la sua casa in un vero microcosmo di relazioni e situazioni divertenti. La sua abitazione, che lui stesso riempie di oggetti provenienti dalla sua attività di antiquariato ormai chiusa, è così stracolma da sembrare un “museo archeologico”. La prima a farglielo notare è Angelina, la sua domestica, che ogni giorno si lamenta dell’accumulo eccessivo di oggetti, convinta che la casa assomigli più a un deposito che a un luogo in cui vivere. A peggiorare la situazione ci pensa il fratello di Angelina, Ninuccio, che non è mai cresciuto del tutto e approfitta della confusione per sottrarre oggetti di valore e rivenderli senza che Cosimo se ne accorga. E poi c’è Salvatore, il portiere del palazzo e padre di Angelina e Ninuccio, che con un’irresistibile passione per il pettegolezzo, è pronto a raccogliere e diffondere le ultime novità del condominio. Nel frattempo, l’inquilina dell’appartamento accanto vive lì senza pagare l’affitto, mentre Cosimo si illude che un giorno possa accettare di sposarlo. A complicare ulteriormente le cose sono i vicini di casa, i coniugi Tomacelli, che custodiscono un segreto e si presentano a Cosimo con una proposta inaspettata, destinata a cambiare gli equilibri della sua vita. Per questo motivo Cosimo si vedrà costretto a chiedere il parere al dottor De Angelis, del quarto piano, che nel frattempo ha attirato le attenzioni di Angelina, convinta che possa essere l’uomo giusto per lei.

La nuova commedia di Buccirosso ci regala come sempre grandi risate ma anche momenti di riflessione, offrendo al pubblico uno spettacolo che non solo diverte, ma invita anche a riflettere su una tematica molto complessa. Insomma, un lavoro che fa pensare, ma che sa anche farci dimenticare le preoccupazioni quotidiane, regalando una serata di puro intrattenimento. 

Roberta Ferrara – BLABLANETWORK NEWS