“Qui dove il mare luccica e tira forte il vento, su una vecchia terrazza davanti al golfo di Surriento, un uomo abbraccia una ragazza dopo che aveva pianto. Poi si schiarisce la voce e ricomincia il canto”

A 80 anni dalla nascita di Lucio Dalla, in occasione del ritrovamento delle riprese integrali del suo famoso concerto al Village Gate di New York del 1986, arriva al cinema solo lunedì 20, martedì 21 e mercoledì 22 novembre “DALLAMERICARUSO. IL CONCERTO PERDUTO”, il nuovo film evento diretto da WALTER VELTRONI e prodotto da Nexo Digital e Sony Music (elenco sale e biglietti su nexodigital.it). 

Da lunedì 20 novembre in digitale e dall’1 dicembre in formato fisico, il concerto sarà disponibile per la prima volta in un album, “DALLAMERICARUSO – LIVE AT VILLAGE GATE, NEW YORK 23/03/1986” (Sony Music).

SINOSSI DEL FILM

DALLAMERICARUSO. IL CONCERTO PERDUTO” porta sul grande schermo in 4K le riprese integrali del concerto al Village Gate di New York del 1986 di Dalla, a cura di Ambrogio Lo Giudice, tour producer Pressing Line, andate quasi interamente perdute, ora ritrovate, restaurate e rimasterizzate in Dolby Atmos. Oltre a far rivivere la musica di quella notte a New York, racconta la nascita di “CARUSO, brano composto a Sorrento e pubblicato 37 anni fa, il 10 ottobre 1986, tra i più conosciuti e amati non solo della carriera di Dalla, ma dell’intera storia della musica italiana.

DALLAMERICARUSO. IL CONCERTO PERDUTO è un film che nasce riportando alla luce una storia d’amore a più strati: quella napoletana di Caruso e quella che lega Dalla a Napoli e Sorrento (terre che Lucio ha sempre sentito sue), ma anche all’America e al jazz (lui che jazzista era nato e che si ritrovò anni dopo a suonare nel tempio del Jazz internazionale di New York). 

Nell’estate del 1986 Lucio Dalla, in compagnia di alcuni amici, sta attraversando il golfo di Sorrento con la sua barca. È già considerato uno dei giganti della musica italiana ed è di ritorno dal concerto al Village Gate di New York, dove con gli Stadio ha registrato un album live destinato a chiamarsi “Dall’America”. Le cose, però, vanno diversamente. All’album, infatti, manca ancora una canzone inedita, che tarda ad arrivare. Ed è proprio di ritorno dagli States, quando la sua barca si rompe al largo della costa di Sorrento, che nasce “CARUSO”. Così, il disco cambia nome e diventa “DallAmeriCaruso”, l’album più famoso di Dalla, un classico assoluto della canzone internazionale, capace di vendere, in varie lingue, più di 38 milioni di copie. 

Come spiegò lo stesso Lucio Dalla, la genesi di “CARUSO” si colloca in un giorno preciso: quello in cui, quando la sua imbarcazione in panne tra Napoli e Sorrento fu rimorchiata a riva, Dalla andò a dormire all’Hotel Excelsior dove gli fu assegnata proprio la camera dove, nel 1921, aveva soggiornato Enrico Caruso. Secondo la leggenda, il grande cantante, malato e alla fine della sua vita, in quell’hotel di Sorrento si era innamorato di una giovane cui insegnava musica. A Dalla lo racconta l’allora barista dell’albergo, Angelo Leonelli. Seduto al pianoforte di Caruso, nell’hotel che era stato palcoscenico di quell’amore straziante (vero o leggendario che fosse), il “naufrago” Lucio Dalla compone un brano che tiene insieme la sua fantasia pop e la migliore melodia della tradizione napoletana e italiana. Nel film troviamo gli oggetti e i pensieri di quei giorni e li ripercorriamo in compagnia della cantautrice rock e attrice Angela Baraldi, che era a bordo del “Catarro” quando avvenne il guasto, di Gaetano Curreri e Ricky Portera degli Stadio, dei proprietari dell’Hotel Excelsior Guido Fiorentino e Lidia Fiorentino, dell’ex concierge Antonino Galano, del critico musicale Gino Castaldo, del regista Ambrogio Lo Giudice, dell’autore televisivo Nicola Sisto e di Paolo Glisenti, spettatore – come hanno mostrato le immagini di repertorio – della serata del Village Gate. A completare il racconto, le immagini private e del tutto inedite di Lucio Dalla e l’interpretazione struggente del pianista Danilo Rea.

L’evento al cinema è pensato per far rivivere agli spettatori l’emozione della musica di Lucio Dalla, sbarcato nella grande mela forte di un repertorio incredibile affiancato dalla sua band, gli Stadio. Un film da ascoltare e da cantare, che racconta il viaggio americano, per lui un punto d’arrivo e al tempo stesso l’occasione per una nuova ripartenza che lo porterà a scrivere uno dei suoi più grandi capolavori. Questo nuovo documentario arriva sulla scia del successo di “Fabrizio De André e PFM – Il concerto ritrovato”, dagli stessi creatori, sempre diretto da Veltroni.

NOTE DI REGIA 

Il ritrovamento delle riprese integrali del concerto di Lucio Dalla a New York del marzo 1986 ha consentito di fare due operazioni narrative. Da un lato rigenerare quel documento usando le nuove tecnologie digitali e trasformare immagini e suoni in un materiale che, per resa qualitativa, fosse assolutamente all’altezza degli standard visivi e acustici contemporanei. La meravigliosa musica di Dalla, ascoltata in ambiente Atmos, restituisce con una forza paradossalmente inedita la bellezza del repertorio del cantante bolognese. Per il resto, come si fece per il film su De Andrè, abbiamo rievocato con riprese originali due momenti di quella fortunata stagione di Dalla. La genesi del brano “Caruso”, con il quale fu completato l’album registrato dal vivo negli Usa, e la natura gioiosa di quella tournée. Nel primo caso siamo tornati a Sorrento, dove Lucio ebbe l’ispirazione per la composizione di un brano che è entrato nella storia della musica mondiale. Abbiamo ritrovato i luoghi nei quali lui ha maturato la convinzione, forse l’illusione, poetica che è alla base del testo. Abbiamo ascoltato chi gli raccontò per primo la leggenda che accompagna gli ultimi giorni della vita di Caruso nell’Hotel Vittoria della città campana, Angelo Leonelli. Abbiamo riportato nella stanza in cui Lucio scrisse il brano la ragazza che allora assistette a quella creazione, Angela Baraldi. In questa parte del documentario, che si alimenta anche di una versione inedita del brano girata da John Turturro, abbiamo viaggiato in una dimensione poetica, quasi di fiaba. Più realistico il racconto del viaggio americano, con le testimonianze dei protagonisti principali, a cominciare dagli Stadio che lo accompagnavano nel concerto. Concerto che si svolse in uno dei templi del jazz, il Village Gate. Abbiamo raccontato Lucio Dalla, non solo con l’affetto che nasce da un’antica amicizia personale, ma con la convinzione che il repertorio che ascolteremo, integrato dalla bellezza di “Caruso”, sia un modo per narrare anche uno dei momenti più belli e intensi della “golden age” della musica d’autore in Italia.

Walter Veltroni

GLI INTERVISTATI

ANGELA BARALDI: cantante, attrice e amica di Lucio. Lo accompagna nella tournée americana dell’86, durante la quale viene registrato il live “DallAmeriCaruso” e l’estate successiva è in vacanza con lui a bordo della “Catarro”. Mentre navigano verso Capri, la barca si ferma per un guasto al motore e, in attesa della riparazione, lei e Lucio scendono al Grand Hotel Excelsior Vittoria di Sorrento, nella stessa stanza in cui Enrico Caruso trascorse i suoi ultimi giorni. La circostanza, e una leggenda sul tenore che gli viene raccontata, ispirano a Lucio la scrittura di “Caruso”.  

GINO CASTALDO: critico musicale, sostiene l’idea che “Caruso” sia la canzone più autobiografica di Lucio Dalla e che il soggiorno all’hotel Vittoria, nella stessa stanza che ospitò il tenore, abbia innescato in Lucio un processo di identificazione.  

LIDIA e GUIDO FIORENTINO: proprietari del Grand Hotel Excelsior Vittoria, ricordano l’arrivo di Lucio nell’estate dell’86.

ANTONINO GALANO: concierge del Grand Hotel Excelsior Vittoria che consegna a Lucio le chiavi della stanza di Caruso.

PAOLO GLISENTI: appare nel backstage del concerto e ricorda che il pubblico era per metà composto da americani, habitué di uno dei jazz club più famosi di New York. Molti di loro scoprirono Lucio Dalla quella stessa sera.  

ANGELO LEONELLI: oggi proprietario e ai tempi cameriere del ristorante “La Scogliera” di Sorrento, raccontò a Dalla la storia della giovane allieva di Caruso e degli ultimi giorni di vita del tenore.

AMBROGIO LO GIUDICE: regista, sceneggiatore e produttore, nell’83 fonda con Lucio la “Futura Film”, specializzata in videoclip, tra cui “Vita”, “Attenti al lupo” e “Canzone”. Firma le riprese del concerto al Village Gate.

RICKY PORTERA e GAETANO CURRERI degli STADIO: storica band di Dalla da metà anni Settanta in poi, ricordano il concerto: l’emozione di suonare in un tempio del jazz, la tensione di Lucio e la reazione entusiastica del pubblico.

NICOLA SISTO: autore televisivo, seguì la tournée americana dell’86 e ricorda molto bene il concerto al Village Gate di New York. La registrazione di quel live divenne, grazie all’aggiunta del sorprendente inedito, il disco più famoso di Lucio Dalla.

IL CAST ARTISTICO E TECNICO  

Nella squadra che Veltroni ha voluto per “DallAmeriCaruso. Il concerto perduto” ci sono lo storico collaboratore Davide Manca (oltre ai già citati “C’è tempo”, “Quando c’era Berlinguer” e “I bambini sanno”, dello stesso autore, è stato direttore della fotografia per Roan Johnson e de “Il contagio” per Matteo Botrugno e Daniele Coluccini) e il montatore Emanuele Svezia (“Mi chiamo Francesco Totti”, 2020; “Raffa”, 2023).  

I protagonisti chiamati a comporre il racconto di “DallAmeriCaruso” sono stati scelti per il loro legame con Lucio, la loro rilevanza nei fatti raccontati e il punto di vista “privilegiato” e competente sulla storia del disco e della canzone, la carriera di Dalla, il concerto dell’86. Angela Baraldi, cantante e attrice “scoperta” da Lucio, racconta la sua storia per la prima volta in camera aggiungendo alla cronaca i suoi ricordi e le sue emozioni, ma a supportare il suo contributo ci sono il critico musicale Gino Castaldo (autore anche della biografia di Dalla), l’autore televisivo Nicola Sisto, il regista Ambrogio Lo Giudice (autore delle riprese del concerto e del backstage), oltre a Gaetano Curreri e Ricky Portera degli Stadio, la band che ha accompagnato Lucio Dalla, sia in studio che live, da metà anni Settanta in poi. 

L’amore per Lucio e la qualità del progetto hanno attratto fin dall’inizio il sostegno entusiastico e generoso di istituzioni e artisti: gli eredi di Luigi Ghirri hanno messo a disposizione gli scatti del fotografo, che aveva accompagnato Lucio a New York; il pianista Danilo Rea si è prestato a un’emozionante reinterpretazione di “Caruso” sulla barca di Lucio all’alba; John Turturro e la Skydancers hanno concesso il prezioso materiale inedito di un’esibizione di Dalla mai montata nel film “Passione” del 2010, il cui reperimento si è rivelato avventuroso ed esaltante. La Cineteca di Bologna ha concesso estratti di un film recentemente restaurato in collaborazione con il MoMa di New York, l’unico oggi esistente in cui si vede Enrico Caruso nei panni di attore. Giuseppe Tornatore, infine, ha concesso un estratto del suo film “La leggenda del pianista sull’oceano” per costruire un sognante “arrivo in America” che apre al concerto vero e proprio. Insieme al minuzioso lavoro di restauro e rigenerazione delle riprese a cura di M74 e alla rimasterizzazione in Dolby Atmos del concerto, tutti questi apporti fanno di “DallAmeriCaruso” un film coinvolgente e prezioso.

LA MUSICA E L’ALBUM

L’album del concerto Dallamericaruso – Live at Village Gate, New York 23/03/1986 (Sony Music) sarà disponibile da lunedì 20 novembre in digitale e dall’1 dicembre in formato doppio cd, doppio vinile nero, lp in versione colorata (in esclusiva per il Sony Music Store) e in Dolby Atmos (https://bio.to/dallamericaruso). 

Le versioni fisiche contengono anche tre testi scritti da Walter Veltroni, Ambrogio Lo Giudice e Lorenzo Cazzaniga. La versione Dolby Atmos contiene anche il branoCaruso”.

Questa la tracklist dell’album“Dallamericaruso – Live at Village Gate, New York 23/03/1986”:


DISCO 1
–“Viaggi organizzati”, “L’ultima luna”, “Anna e Marco”, “Tutta la vita”, “Se io fossi un angelo”, “Cara” e “Washington”.

DISCO 2 – “La sera dei miracoli”, “Balla balla ballerino”, “Tango”, “Chiedi chi erano i Beatles”, “Futura”, “Stella di mare”, “L’anno che verrà” e “4/3/1943”.

Dopo la visione, si è tenuta la conferenza stampa del film con Walter Veltroni, Angela Baraldi, Ambrogio Lo Giudice e Daniele Caracchi.

Walter Veltroni: “Questo concerto è del 1986. Questo concerto dimostra che il tempo non è lineare, è di grande attualità. Sono passati 37 anni. Abbiamo cercato di tenere alta l’attenzione. È un filma da cantare. Abbiamo ricostruito i giorni della nascita di una delle canzoni più conosciute nel mondo. Grandezza e profondità di Lucio Dalla. Lucio era un fuoco d’artificio permanente. Ho voluto molto bene a Lucio e questo film è stata la testimonianza. Io ho conosciuto Lucio a metà degli anni ‘70 e si è creata una grande amicizia”. 

Angela Baraldi: “Spero di non essere stata troppo mielosa. Tornare in quel luogo è stato emozionante. Io e Lucio abbiamo cominciato con la musica. È da quel momento è nata una grande amicizia. Era un grande amante dell’arte”.

Ambrogio Lo giudice: “Oggi vediamo Lucio 37 anni fa, ma questo concerto è moderno. Lucio è un grandissimo”.

Daniele Caracchi: “Penso che Lucio abbia prodotto tantissime cose che possono rimanere nel tempo per sempre”. 

Commento sul film

“DALLAMERICARUSO. IL CONCERTO PERDUTO” è un vero e proprio omaggio ad un grandissimo cantate italiano che con il suo estro ha saputo entrare nei cuori degli italiani e non, con una forza straordinaria. Lucio Dalla sapeva tenere il palco in una maniera straordinaria, ma d’altronde per un genio come lui tutto era semplice, anche quando decideva di ritagliarsi dei momenti tutti per lui.

Lorenzo Lubrano – Radio BlaBlaNetwork News

Note informative e foto: Parole&Dintorni