Il libro è composto da due sezioni simmetriche, anzi, forse è meglio dire #antitetiche, per il fatto che entrambe sono caratterizzate da specifici ritmi di narrazione.

Nella prima parte si parla del #fatto e si ricostruiscono le situazioni che hanno portato ad esso mediante una sorta di #count_down, scandito dalla stessa trama, progressivamente portatore di apprensione, ansia, pathos. E’ possibile ravvisare un climax ascendente nella struttura di queste pagine. La sensazione di count-down è poi acuita dalla lunghezza dei capitoli che, grosso modo, è sempre uguale, come se le situazioni in essi contenute fossero raccontate nella stessa unità di tempo.

La seconda parte è maggiormente dedicata alle indagini ed è cadenzata da ritmi diversi tra loro che nell’insieme offrono parecchia suspense. Com’è giusto che sia, i dettagli arrivano come distillati proprio per tenere in maggiore tensione chi legge.

Per come si presenta, il caso si presenta in modo quasi (e sottolineo #QUASI) lampante perché privo di bivi e scappatoie che potrebbero fornire altre soluzioni.

Sono interessanti gli ambienti che fanno da sfondo, non solo perché sono descritti in modo suggestivo, ma anche perché in qualche modo influenzano il carattere dei personaggi che agiscono in quella porzione di storia. Se da un lato, alla base, esiste una coralità #sui_generis, dall’altro, all’interno del gruppo, è possibile osservare lo stagliarsi a turno di ciascuna individualità.

Colpisce molto, nella galleria di tutti i ritratti delineati dall’autrice, lo scontro tra quelle due figure che nella vicenda assumeranno man mano sempre più importanza. Il colonnello Denis Bogo e la fotografa Rachele inizialmente ingaggiano tra di loro una serie di schermaglie che nel prosieguo assumono la forma di una vera e propria lotta tra Titani, affrontata da tutt’e due in nome della #Verità. In un thriller come questo, lo scontro appena citato si gioca attraverso una guerra fredda di nervi che mette in luce da molto vicino le psicologie della donna e dell’uomo coinvolti in questo contrasto. Va detto che la penna della scrittrice, nel momento in cui mette di fronte questi due protagonisti, riesce pure a fare un pizzico di psicanalisi su entrambi anche per permettere a chi legge di entrare meglio nelle rispettive tattiche di difesa/aggressione per uscire vincitori dalla lotta di cui sopra. E questo discorso di psicanalisi, in molti passaggi del libro, è allargato anche al resto degli #attori della storia.

Soprattutto, il plot è strutturato in modo da sfidare chi è appassionato del genere per tutti i #quesiti che dissemina qua e là.

Enrico Redaelli – RADIOBLABLANETWORK NEWS