Esce oggi giovedì 7 ottobre, “Con tutto il cuore” il nuovo film scritto e diretto da Vincenzo Salemme. 

Protagonista di questa esilarante commedia è Ottavio Camaldoli (Vincenzo Salemme), un professore di latino e greco. Una brava persona. Onesto e galantuomo, “un fesso” insomma, questa è la considerazione che hanno di lui le persone che lo circondano. Ma cosa accadrebbe se a questo uomo indifeso, vittima dei piccoli soprusi quotidiani, nella vita sociale, sul lavoro e persino in famiglia venisse trapiantato il cuore di un altro? Soprattutto se quest’altro, il donatore, fosse stato un delinquente efferato dal sinistro soprannome di “‘O Barbiere”? 

L’intera trama ruota intorno a questo filone narrativo: l’antica e sciocca credenza che, trapiantando il cuore nel corpo di un’altra persona, quest’ultima si trasformi automaticamente nel donatore, riportando in vita la sua anima. 

Il film in superficie si presenta come un’ilare commedia all’italiana che scherza sui luoghi comuni e sugli equivoci dialettali. 

“Preso di mira” è il popolo napoletano il quale, grazie all’arguta e sottile ironia di Vicenzo Salemme, viene stereotipato fino all’estremo: l’accento e il dialetto; l’eccessiva lentezza nell’affrontare la vita quotidiana, come il sorseggiare un semplice caffè; gli ambienti e i vestiti pacchiani. 

Scavando più a fondo, lo spettatore non si trova a dover guardare solamente una leggera commedia, il regista difatti affronta anche temi importanti quali: il duro rapporto tra padre e figlio, la difficoltà di un uomo solo nel portare avanti la propria vita senza una donna al proprio fianco e la mancanza di un popolo acculturato. 

Il tema della cultura non risalta all’occhio fin dal primo ciak, ma rimane celato dietro una leggera velatura per l’intera durata del film. Tra i vari dialoghi, i personaggi disgustato e mortificano il sapere perché ritenuto non servire a nulla. Esempio lampante è il ruolo che svolge l’infermiere il quale non ha mai studiato per guadagnarsi quel titolo. 

È proprio questo il punto focale che Vincenzo Salemme vuole esaltare e modificare tanto che nel corso di una scena dice: “Come si può creare la coscienza di un popolo quando non esiste la coscienza individuale di quello che siamo?”. 

Il regista, attraverso il personaggio del professor Camaldoli riuscirà a far riaffiorare una coscienza, non solo nei personaggi all’interno del film, ma anche nel pubblico? 

A voi la risposta, alla quale saprete rispondere solo guardando il film dal primo fino all’ultimo minuto. 

Crediti: Giulia Colombo Radio BlaBla Network NEWS