La mediocrità del quotidiano, il solito #tran_tran, il ripetersi di certi piccoli rituali belli o brutti…
Ti sarà capitato di destreggiarti in mezzo a tutto questo con qualche mezza coreografia di salti mortali o slalom, vero?
Eppure a un certo punto, non sai come, in mezzo a quelle situazioni abitudinarie, ecco che la #Vita, ti porta su un percorso che progressivamente si trasforma in qualcosa di sempre più inquietante. Ti fai un sacco di domande. Vorresti credere che si tratti solo di una serie di coincidenze, che si tratti solo di qualche paranoia di passaggio.
Invece è tutto vero, senza prove d’appello.
Nell’ultimo romanzo di Visentin, è la protagonista Gemma a vivere queste particolari vicissitudini. Le sue sensazioni diventano man mano sempre più tangibili, fin quasi ad uscire dalle pagine del volume. La situazione diventa ancora più paradossale nel momento in cui tutti gli elementi #surreali vanno a lambire l’ambito lavorativo di questa donna, vale a dire la gestione di una galleria d’arte.
Basterebbe citare la figura di Ofelia, figura tragica nell’ “Amleto” di Shakespeare, per suscitare una serie di immagini allarmanti nel pensiero di chi legge. Se poi si presenta anche il #passato a chiedere il conto si potrebbe dire che il cerchio si potrebbe chiudere. In questa trama, poi, è possibile arrivare a pensare che il concetto di #segreto possa ricavarsi un ruolo non secondario. Dapprima, può apparire come muta comparsa che in modo graduale vuole farsi notare, si sbraccia di fronte al pubblico, non vuole passare inosservato…
Visentin si dimostra quindi esperta di tutti i meandri che formano la mente umana perché, di qualunque personaggio si tratti, costruisce profili psicologici ricchi di sfumature e sfaccettature. Che si tratti di #preda o di #cacciatore, sa immedesimarsi molto bene e #pensare nella maniera dell’una o dell’altro.
La giostra in cui ti porta questa storia ha quindi il suo bel vortice e tocca a te che lo leggerai provare a fermarlo…
Enrico Redaelli – RADIOBLABLANETWORK NEWS