Scala a chiocciola verso l’assurdo, verso l’allucinazione, verso l’incubo.
L’ultima fatica letteraria di Alessandro Bastasi abbandona il giallo e la politica, ambiti dove l’autore si è già espresso con consistente successo, per occuparsi di quello che potrebbe essere un viaggio verso la notte della mente.
Interna alla storia, la voce narrante accompagna chi legge alternando momenti di lucidità a momenti in cui questo simbolico #Buio prende progressivamente il sopravvento. La rappresentazione di questi due momenti, di queste fasi è a mio parere riscontrabile nella resa grafica. Da un lato vengono rappresentati momenti quotidiani, dove il protagonista si relaziona con il prossimo. In questa parte la struttura della pagina presenta una struttura caratterizzata da #rilassanti capoversi.
Quando invece la razionalità cede il passo all’assurdo, ecco che la stessa pagina trasforma i suoi margini in un muro dove la lettura non possa trovare un appiglio per avere una pausa o un po’ di respiro.
Per rendere il tutto di maggiore impatto, l’autore si serve di un flusso di coscienza #sui_generis perché pensieri e riflessioni di questo personaggio arrivano sì in maniera disordinata, ma in questa emorragia di parole è possibile ravvisare una sorta di ordine.
A rendere l’insieme ancora più misterioso, sussistono anche alcuni #simboli tra cui la lettera #Qof presente nell’alfabeto ebraico. Oppure il vedere la realtà in bianco e nero invece che a colori. O ancora il #Passato la cui materializzazione sembra sempre molto imminente. Interpretare tutti questi elementi non è sempre semplice, così come è difficile che possa esistere una loro lettura univoca.
Comunque sia, è sicuramente il #Passato quell’ingrediente che, progressivamente, infonde un’inquietudine sempre maggiore in chi legge. Man mano che in Lui (il protagonista), affiorano i ricordi, simultaneamente emergono buchi neri, immagini rimosse che di sicuro contribuiscono a connotare l’atmosfera. Il #Passato è un contenitore che sembra non avere un fondo e che la mente dell’uomo non sempre è capace di arginarne lo spazio, né tanto meno di venirci a patti.
Oltre ad essere una buona prova letteraria, questa incursione di Bastasi nei meandri della psiche esce dalle pagine perché, per quanto esista una conclusione della vicenda, rimangono nell’aria alcuni #sospesi che, ultimata la lettura, fanno sentire la loro presenza.
Enrico Redaelli – RADIOBLABLANETWORK NEWS