Milano – Oggi presso l’Hotel Principe di Savoia a Milano si è tenuta la conferenza stampa di presentazione del nuovo CT azzurro, Gianmarco Pozzecco. Insieme a lui anche il presidente della FIP, Gianni Petrucci.

«Io vivo la nazionale con passione, giro in campo e sono convinto che Gianmarco sia ideale in questo ruolo. Voglio ringraziare Meo Sacchetti per questi cinque anni assieme, voglio ringraziare Ettore Messina e l’Olimpia Milano per aver permesso a Pozzecco di essere qui. So che il momento di questa scelta forse non è ideale e so che quando si chiude un rapporto con un commissario tecnico resta qualcosa di amaro in bocca, ma ho ritenuto opportuno che questo fosse il momento giusto. Forse dovevo farlo prima? Non lo so, ma credo che sia stata la scelta giusta. Gianmarco Pozzecco è l’ideale, con lui ho un rapporto straordinario. Alle Olimpiadi, nel 2004, ero presidente del Coni, entrai in campo per festeggiare e mi sollevò. E’ una persona onesta, esuberante, e ha allenato bene. Abbiamo tranquillizzato Gianmarco: alle spalle c’è una federazione forte. Siamo tutti d’accordo con questa scelta. Anche se poi formalmente sono io che la prendo».

«Non è stato facile per me ma ho ritenuto fare questa scelta adesso. Accetto le critiche, sui social mi attaccano tutti ed è stata la fortuna, più mi si attacca e più sono contento. Ma Pozzecco è la scelta ideale: da tempo lo stavo seguendo, abbiamo fatto una scelta straordinaria. Gianmarco, da oggi la tua vita cambierà, perché essere allenatore della Nazionale è il massimo che un giocatore possa sperare e perché rappresenti il Paese. Sarai l’emblema del nostro movimento. Nello sport si possono avere grandissimi successi nelle coppe, grandi grandissime soddisfazioni, ma quando si allena la Nazionale è un altro mondo».

«Io impongo i giocatori ai CT? Fandonie, non sono mai entrato in spogliatoio. Non sono capace di dare giudizi tecnici e lo ammetto serenamente». Queste le parole di Gianni Petrucci

«Una grande responsabilità. Ringrazio il presidente Petrucci per avermi dato questa opportunità. Io e lui ci conosciamo da un po’, abbiamo un denominatore comune, un qualcosa che viviamo nello stesso modo, la grande considerazione per la maglia azzurra. Pochi sportivi hanno sofferto come il sottoscritto per la maglia azzurra. Sono stato escluso due volte da due competizioni a cui pensavo di dover partecipare, nel 1999 e nel 2003. Allora dissi che tifavo contro la Nazionale ma in realtà tifavo contro la sofferenza che mi lega ancora di più alla medaglia che abbiamo vinto ad Atene 2004. Non me ne vogliano i miei compagni di squadra, ma nessuno ha goduto come ho goduto io. Arrivavo da un vissuto estremamente rocambolesco. So che allenare la Nazionale sarà qualcosa di completamente diverso. Giocare con la Nazionale è entusiasmante, allenarla sarà altrettanto ma la responsabilità che avrò sarà enorme. Aggiungo che il mio ruolo sarò full time, perché penso ci sia la necessità per questo ruolo di avere non solo l’obiettivo di far vincere la Nazionale, ma anche di far crescere il movimento». 

«Il mio ruolo sarà full time, perché penso ci sia la necessità, da parte di chi ricopre questo ruolo, di avere non solo l’obiettivo di far vincere la Nazionale ma anche di far crescere il movimento». Gianmarco Pozzecco sul suo ruolo

«Il bagaglio di esperienza non ci sta più in macchina. Sono estremamente felice. All’inizio ero quasi infastidito dei dubbi, ma poi ho pensato fosse lecito pensarlo. Ora è passata una stagione ed il rapporto con Ettore è stato meraviglioso, Non vorrei definirlo padre e figlio, lui non è troppo vecchio, ma come fratellino sì. Dire quanto ho imparato da Messina credo sia banale e superfluo, sono stato a contatto per un anno con il migliore del mondo. Mi ha insegnato tanto, non so quanto io sia riuscito ad apprendere, ma è stata un’annata fantastica. E mi auguro che la stagione si concluda nel migliore dei modi». Così sul rapporto con Ettore Messina

«Un altro piccolo pensiero va all’Olimpia Milano, di avermi dato la possibilità di essere oggi qui presente, ed Ettore Messina, a cui sono estremamente legato. Ed a tutto lo staff ed ai giocatori, con cui ho condiviso queste ultime ore difficili e molto belle. La responsabilità che oggi percepisco è enorme. So che allenare una Nazionale sarà completamente diverso a quello che ho fatto sinora». Sull’Olimpia Milano

«Non può non essere considerato uno dei grandi personaggi della nostra storia della pallacanestro per tutto quello che ha fatto e ci ha regalato». Così su Meo Sacchetti

«Allenare oggi la Nazionale è più complicato rispetto al passato: serve gestire la situazione a fronte dei vari eventi, c’è chi a volte potrà venire e altre no. Quindi è indispensabile creare una “famiglia”, qualcosa che sia prima di tutto solido sul piano umano».

«Avevo in mente di nominare Nicolò Melli capitano, l’aveva già fatto l’anno scorso. Ma lui, in modo umile, mi ha detto che deve farlo Gigi Datome. Questo passo indietro, a favore di un compagno del quale si riconosce il valore, è davvero bello. Vi sto dicendo allora che Gigi torna in azzurro? Se darà la disponibilità, sarà con noi e sarà capitano». Sulla scelte del capitano

«Non sono un tipo diplomatico: come dice Julio Velasco, la leadership deve essere autentica. Non sono un tipo diplomatico, non avrò filtri: quello che dovrò dire ai giocatori, lo dirò».

«Non esiste un piano B rispetto alla voglia di vivere una grande emozione. Da giocatore avevo solo una soluzione: diventare incredibile. E ce l’ho fatta. Quando sono incredibile divento verde, come Hulk. Ho imparato a gestire questi momenti, ma non potrete chiedermi di non tornare più verde e Hulk».

«L’Europeo? In Italia siamo convinti che essere outsider è un vantaggio. Io non la penso così e sono d’accordo con gli americani: nessuno sport diverte, se perdi».

Un emozionato Gianmarco Pozzecco ha parlato così durante la conferenza stampa

Lorenzo Lubrano – RadioBlaBlaNetwork News

Foto: Twitter ITALBASKET