Ieri ho visitato una piccola cittadina toscana ad est di Siena, Sansepolcro, o, come si diceva una volta, Borgo Sansepolcro, che diede i natali a Piero della Francesca e che oggi ospita alcune delle sue opere più emblematiche.

Il Museo Civico è un esempio perfetto di piccolo museo italiano che sa custodire tra le sue mura millenni di storia artistica. Il percorso non è lineare ma questo non disturba, l’ho visto come un dialogo costante tra varie forme d’arte attraverso le epoche. Al piano terra sono visibili le opere di Piero della Francesca: alcuni affreschi staccati tra cui la celeberrima Resurrezione, e il grande Polittico della Misericordia ricostituito in seguito ad uno smembramento avvenuto nel XVII secolo.

Per me, e con questo intendo “in modo del tutto personale e non oggettivo”, pormi davanti alle opere di Piero della Francesca è sempre una piccola sfida. Si tratta di uno dei più grandi artisti vissuti, ma il dialogo con lui per me è difficile. Matematico, filosofico, mai scomposto, nessun pathos sembra perturbare le sue figure tanto geometriche da sembrare quasi un albore appena sussurrato di un futuro astrattismo geometrico. Io, che come pittrice amo l’espressività emotiva, l’asimmetria, lo sbilanciamento delle composizioni, i colori forti, e dare vitalità ai miei dipinti, faccio fatica a rapportarmi con lui. Riconosco il suo immenso valore storico-artistico ma rimane una discussione aperta tra Piero e me che è ben lungi dall’esser risolta.

Al piano superiore del museo si possono vedere degli altri affreschi staccati con alcune sinopie e in particolare, un affresco che è anche testimonianza storica dei quesiti che si poneva in quegli anni la teologia. Quest’ultimo è del XIV secolo e proviene dalla ex chiesa di Santa Chiara e presenta una raffigurazione molto particolare e rara della Trinità come Persona divina tricefala. La Trinità è sempre stato un concetto teologico di difficile comprensione tanto da essere poi considerato un dogma di fede e quindi un mistero che rimane incomprensibile all’umana logica ma a cui sei tenuto a credere se sei un cattolico. Ciononostante, la Chiesa attraverso la teologia ha per secoli cercato di comprendere da un punto di vista razionale questa realtà e, di conseguenza, gli artisti hanno cercato di rappresentarla, talvolta nei modi più strani e disparati. Questo almeno fino al 1628, anno nel quale papa Urbano VIII ne proibì le forme più dubbie tra cui quella di persona tricefala. Quello conservato al museo civico è un esempio superstite e raro.

Nel seminterrato del museo si trova una piccola collezione di reperti archeologici rinvenuti nelle campagne circostanti e una mostra, visitabile purtroppo solo fino al 4 febbraio, dell’artista Franco Alessandrini. Anche se ormai ultimata, è stato interessante trovare un artista contemporaneo nelle sale del museo e poter compiere un vero e proprio viaggio attraverso le epoche artistiche. Il Museo Civico di Sansepolcro è davvero un piccolo gioiello, amato da chi lo cura, si capisce bene.

Dopo questa particolare visita, mi sono recata all’Aboca Museum, che racconta la storia della medicina naturale, del suo sviluppo nei secoli e della nascita dell’impresa Aboca alla fine degli anni ‘70 con il suo grande successo e sviluppo. Un museo certo diverso da quello Civico, che mi ha fatto riflettere sulle complicate differenze tra musei pubblici e privati e sulla necessità, non smetterò mai di sostenerlo (almeno fino a che non si colmi questa vuoto in modo esautivo), di una nuova politica di incentivi per le istituzioni pubbliche culturali; l’amore e la cura viste al Museo Civico fanno molto, anzi moltissimo, ma servono anche i fondi per poter promuovere e sostenere tutto quello che di più bello c’è nel nostro paese e nella nostra cultura. Tornando all’Aboca Museum, questo è curato in ogni sua parte, il percorso che si snoda nel palazzo nobiliare Bourbon del Monte, tra sale affrescate e storiche testimonianze, è interessante e piacevole in tutti i sensi, a partire dai profumi che accompagnano il visitatore per tutto il giro. Completa la visita una sezione multimediale, interattiva, incentrata sull’azienda, la sua storia e i suoi valori. Storia e futuro si uniscono e si fondono in Aboca alla ricerca di una medicina naturale valida ed ecologicamente sostenibile, ideale perseguito e che l’ha portata ad essere una delle più importanti e serie alternative alla medicina “chimica”.

Ho visitato in seguito il Duomo, e sono rimasta ancora una volta sorpresa. Solo in Italia si può entrare per caso in una chiesa e trovarsi faccia a faccia con un capolavoro della storia dell’arte senza averlo minimamente previsto, in questo caso una Ascensione di Cristo del Perugino. Meraviglioso anche il Crocifisso ligneo alto medioevale conosciuto come Volto Santo. Si tratta di una scultura in noce rappresentante Cristo in Croce, trionfante sulla morte, ossia un Christus Triumphans che la tradizione vede come immagine acheropita, cioè non realizzato da mano umana. Come sia la realtà dei fatti non ci interessa, il Volto Santo di Sansepolcro è uno stupendo esempio del suo genere, ricavato da un unico tronco d’albero, sereno ed impassibile, fiero, com gli occhi aperto sulla vita e sui fedeli che per secoli lo hanno venerato.

Ho terminato la mia gita a Sansepolcro girando per le vie medioevali e rinascimentali del centro storico, ormai al crepuscolo, felice di essermi arricchita un po’ di più di testimonianze storiche, di arte e riflessioni, che sono tra le cose migliori per rimanere vivi e presenti in un mondo che ci vuole più distaccati e dissociati dalla realtà.

Giulia Calvanese per Radio Bla Bla Network News