Se si pensa alle canzoni, generalmente, si immagina che dietro ci sia solo la musica oppure un’ispirazione derivata da aspetti privati e non. Nell’immaginario comune, pochi collegano un testo musicale ad una possibile influenza letteraria, forse perché in maniera superficiale si crede che siano mondi paralleli, incapaci di interagire.

Quanto è lontano dalla realtà tutto questo…

Quanto lo è soprattutto nel caso di un artista a tutto tondo come David Bowie. 

Nel fare una disamina completa della carriera del Duca Bianco, Barettini si prende cura di analizzare disco per disco quali siano state le possibili fonti narrative legate ai più famosi successi e non solo. Per farlo, l’autore parte da quella lista di romanzi e titoli ritenuti a dir poco imprescindibili dallo stesso Bowie, lista che lui aveva redatto e divulgato qualche anno prima di morire. Vedendo quali sono stati gli scrittori da lui prediletti, si può capire come Bowie sia stato capace di spaziare così tanto nel suo esprimersi artisticamente.

Basandosi su questo elenco, “Inventario” è monumentale in senso proprio ed in senso lato per il fatto che non risparmia dettagli di qualsiasi genere relativamente alla genesi degli specifici #concept_album del cantante inglese.

Non si tratta di una ricerca di carattere #voyeuristico, ma di un’indagine molto accurata per dimostrare la concretezza di certi legami con la letteratura classica e contemporanea.

Di Bowie si è detto spesso che fosse versatile, eclettico, sfaccettato nei suoi esiti canori e che aggiungesse elementi volutamente istrionici alla sua arte e alle sue performance. La stessa versatilità e lo stesso eclettismo hanno origine, lo dimostra quanto affermato da Barettini, anche dai diversi generi letterari frequentati da Bowie nella sua formazione come anche nella sua maturità.

La coesistenza di diversi generi nella produzione bowiana è legata anche al percorso umano compiuto dall’artista, legato a momenti di disillusione come a fasi di maggiore consapevolezza.

Nell’ambito di tutte le opere che sono state scritte sull’ #universo_Bowie, “Inventario” si ritaglia un’ampia ed importante nicchia perché approfondisce un discorso che in passato era stato affrontato ma in maniera tangente e mai con così tanta precisione.

Per i cultori di Bowie, il saggio di Barettini non è solo un’opera di consultazione ma anche un importante punto di riferimento per cogliere ulteriori aspetti legati alla poetica e alle canzoni dell’artista inglese.

Enrico Redaelli – RADIOBLABLANETWORK NEWS