Colpisce molto il fatto che il libro sia destrutturato e scomposto in più parti, al punto che è possibile percepire più di un piano di lettura.
Le sezioni che compongono il libro hanno come titolo una parola che in alcuni casi (non tutti) richiama o ci va molto vicino alle cinque #W che fanno da regola al miglior giornalismo di cronaca. Il discorso è ravvisabile soprattutto nel ritmo che presenta la storia, una storia (una cronaca?) che vorrebbe assumere connotati oggettivi. I capitoli sono generalmente brevi o comunque non eccedono oltre una certa lunghezza, come succede su un certo tipo di carta stampata. A monte, comunque, l’autrice non si è posta il problema di non oltrepassare la soglia media di attenzione di chi legge, come invece fa chi si occupa di rotocalchi. Tutto è connaturato ai fatti che si stanno raccontando senza alcun tipo di influenza esterna.
Sempre a proposito di struttura occorre sottolineare l’alternanza tra una narrazione in terza persona, prevalente, e una in prima persona realizzata in carattere corsivo. Questa tecnica sembra trasmettere la piacevole sensazione di assistere ad una pièce teatrale a volte cadenzata da alcuni importanti #a_parte.
La scomposizione in #tessere permette di abbinare certi dettagli e di provare con la mente a sovrapporre certe situazioni o anche le caratteristiche di certi personaggi per coglierne al meglio le differenze, perché quando c’è di mezzo un noir il pensiero di chi legge difficilmente sta fermo.
Affiora dalla trama una coralità di figure. Ognuna di queste ha la sua ragion d’essere sia quando si innesta con le altre, sia quando agisce da sola. Napoli è in maniera categorica la voce portante di questo coro al punto che, ad ogni specifico meandro o quartiere che fa da sfondo, sembra dedicare una modulazione vocale ad hoc. L’aspetto psicologico è un’altra cifra che fa da filo rosso a tutto quanto il plot rendendolo qualcosa che si allontana da precedenti cliché o stereotipi. A tale proposito spiccano tre donne in tutta questa vicenda, diverse tra loro ma guidate assolutamente da un obiettivo da perseguire.
Dovevo soffermarmi molto prima a parlare del perché il libro abbia questo titolo e quali siano le vicende ad esso inerenti. E invece tralascio, per la consueta #paura di farmi sfuggire qualche spoiler, ma anche per incuriosire un po’. Dico però che, proprio nella trattazione di queste parti, nel narrare l’evolversi degli specifici risvolti, l’autrice ha dimostrato una notevole sensibilità e delicatezza…
Enrico Redaelli – RADIOBLABLANETWORK NEWS