Il romanzo si distingue per una molteplicità di stili. Si tratta di una storia corale, ambientata in Sardegna, che, oltre a presentare un nutrito numero di personaggi interconnessi tra loro, viene completata da un sottofondo di voci che compongono la cosiddetta #vox_populi.

“Una mattina come questa” non è però un libro solo legato alle figure che a vario titolo popolano la trama. A questi esseri umani si amalgamano sfondi, descrizioni, ambienti, situazioni che creano un apparato narrativo a più piani.

Già solo per il fatto di essere un’isola, la Sardegna esercita un fascino per l’insieme di profumi e colori che sa emanare, quasi che quei profumi e quei colori fossero un’esclusiva sarda (e se mai la visitaste, vi accorgerete che è vero!).

E se il contorno del plot si presenta con questo #mélange, non è da meno il plot stesso che si presenta come romanzo di formazione, come noir, come storia di amicizia, come storia di potenziale redenzione…

E’ attraverso il dipanarsi delle vicende che è possibile percepire come la stessa terra sarda provi il gusto del brivido, della #cosa_clandestina, nel momento in cui ‘assaggia’ il lato oscuro della forza. Ma è dall’amicizia dei tre protagonisti che secondo me occorre partire per comprendere meglio la natura del romanzo di Scano. Nanni, Bebbo e Ricky non sembrano uniti da un semplice legame. Ognuno di loro sa essere autonomo e allo stesso tempo contribuisce all’energia del terzetto. Nella propria solitudine, ognuno di loro coltiva sogni di vario genere mentre accetta il compromesso di una vita che però sta stretta. Perché per quanto la Sardegna eserciti carisma sui suoi abitanti, l’ambiente rimane sempre troppo circoscritto. Vale la pena, quindi, seguire le proprie fantasie per affrancarsi da un habitat troppo intriso di cliché e stereotipi? Oppure, nello stile de “I Malavoglia”, è meglio rimanere attaccati all’isola per riuscire a sopravvivere?

Qualunque sia la risposta, va detto che Scano ha elaborato una materia narrativa che fuoriesce dalle pagine e arriva nella sua interezza, vale a dire un’aggregazione di elementi torbidi, di fattori umani e di componenti imprevedibili.

Enrico Redaelli – RADIOBLABLANETWORK NEWS