Dionisi si cimenta nella sua seconda prova effettuando una sorta di #upgrade rispetto al proprio esordio.

Prima di tutto la trama è di quelle che potrebbero fare discutere perché alla base di tutto c’è un discorso inerente al senso civico che dovrebbe (condizionale d’obbligo) essere di pertinenza di chiunque e quindi dovrebbe (condizionale d’obbligo, anche qui) pervadere la natura ed il comportamento di ognuno di noi. E’ proprio questo senso civico a creare il #discrimen, il corto circuito di tutta la trama.

Oltre a questo, lo stile di scrittura utilizzato appare asciutto, rapido, immediato, lontano da fronzoli e dettagli inutili. E’ uno stile che si avvicina molto a quella che è la realtà del personaggio principale (Sandro) e al ruolo che assume nella società di oggi. Poco dopo metà, pur rimanendo con le stesse caratteristiche generali, questo modo di scrivere cambia parzialmente di aspetto forse perché anche nella storia si inserisce qualche meccanismo che volutamente disturba il #kosmos dei personaggi.

E se “Madonna libertà” (precedente titolo dell’autore, ndr) viveva di un io narrante femminile nel pieno della sua verosimiglianza, qui è dominante una prospettiva maschile con Sandro che si trova ad avere a che fare con i suoi automatismi, le sue routine e la sua solitudine. Ed è bravo Dionisi ad attribuire alla sua #creatura una certa serie di stereotipi che comunque appartengono a certi contesti del nostro quotidiano.

Sempre Sandro, è capace nella sua solitudine mentale di crearsi film particolari che alla fine si potrebbero confondere con la realtà e che, per come sono fatti, portano chi legge ad immedesimarsi molto con questa figura. Sempre nell’ottica di un libro #taylor_made, mi sarebbe piaciuto che il plot calcasse di più su questa ambivalenza tra reale ed immaginifico, ma questo mio desiderio non vuole togliere alcuna qualità al volume.

Anzi, al di là dei miei inutili desideri da lettore, il libro rimane importante perché capace di lanciare argomenti di dibattito non facili da risolvere anche a lettura ultimata, al punto che l’autore potrebbe ritrovarsi con il proprio pubblico spaccato in due parti contrapposte.

Enrico Redaelli – RADIOBLABLANETWORK NEWS