Solo chi ha avuto la fortuna di vivere in un paese o in una comunità rurale può riconoscere nei tre protagonisti quell’infanzia pura e semplice che ti attiva la fantasia e ti fa utilizzare legni, spago e pezzi di stoffa per costruirsi giocattoli.
Bambini che subiscono la guerra giocando a fare la guerra, con una umanità che li rende consapevoli dei disagi e dolori altrui tanto da rinunciare parte della propria razione di cibo per aiutare una giovane madre ad avere il latte necessario per il suo neonato.
Bambini che inconsapevolmente vivono la tragedia della seconda guerra mondiale, la tragedia della morte e nonostante la loro età riescono ad inglobarla nella loro vita, vivendola e non dimenticandola mai.
Attori fanciulli bravissimi, una storia sicuramente vissuta dai nostri nonni o genitori, forte e tenera, un mozzafiato che coinvolge lo spettatore immergendolo nel “grande mondo antico” del ‘900, una regia perfetta che fa conoscere a chi non ha raccolto testimonianze di nonni e anziani le nostre radici, la povertà della gente comune e la loro ricchezza di sentimenti e di amicizia, amicizia che trova il coraggio di affrontare un viaggio senza meta per aiutare e liberare un amico. Altruismo e amore, innati e coltivati, doti in possesso al genere umano e spesso, troppo spesso relegati dalla convenienza e dall’interesse improprio!
Paola Marianelli – RadioBlaBlaNetwork News