Gli anni passano. Gli omicidi restano. Addirittura, i casi irrisolti aumentano in maniera esponenziale. E c’è sempre un caso che perseguita un investigatore, che lo tormenta a tal punto da non dormire la notte. Indagini su indagini per rimanere ancorati al buio cupo di una notte in cui un killer senza identità ha ucciso una ragazza tra le fiamme di un illusorio candore.

È questo La notte del 12 ‒ titolo originale La nuit du 12 ‒ il nuovo lungometraggio del regista tedesco Dominik Moll presentato in selezione ufficiale all’ultima edizione del Festival di Cannes. Un thriller a tinte noir potente, macabro, inquietante che trascina con sé gli strascichi dell’ennesimo caso travagliato che non trova un colpevole. Un killer che si crogiola nel suo habitat oscuro preferito, dietro le quinte di una storia tetra che per anni si circonda di lacrime, memorie, fotografie e tanti indizi che portano a un vicolo cieco.  Per certi versi alla maniera fincheriana di Zodiac (2007), con le sue ombre sul caso dell’assassino seriale che uccide le vittime senza mai apparire in luoghi pubblici.

Una scena dal film La notte del 12

E diventa sempre più inquieto e deluso Yohan Vivès (Bastien Bouillon), da poco a capo della polizia giudiziaria di Grenoble. Ossessionato dall’omicidio della povera Clara Royer (Lula Cotton-Frapier) bruciata viva in mezzo a un parco nel cuore della notte. Segreti, verità indicibili sui rapporti di una giovane e bella ragazza con diversi uomini che ‒ (in)volontariamente ‒ ne abusavano, insieme al divertirsi tenendo la bocca chiusa perché così doveva essere. Una ragazza dall’apparenza innocente che nasconde una vita misteriosa in una cittadina tranquilla che non lo è più di tanto. Con tutti i suoi conoscenti che diventano potenziali criminali di un assassinio da far accapponare la pelle.

Tratto dal libro inchiesta 18.3 – Une année à la PJ di Pauline Guéna, La notte del 12 si trasforma in un giallo fosco che valica il confine di incapacità umana che non riesce a identificare il killer spietato che commette un’atrocità di tale portata. Senza risvolti. Senza indizi validi. Un caso fatuo. E la storia messa in scena dal director Dominik Moll dimostra quanto dietro alla sua finzione cinematografica ci sia, in realtà, la verità dei fatti che ancora oggi scandalizza. Gli omicidi senza colpevole ci sono e ci saranno ancora e ancora, tanto più se si pensa che La notte del 12 è un film basato su fatti realmente accaduti. E il groviglio di informazioni, indizi, interrogatori e probabili rei diventa così intricato che la legge non può far nulla per emettere una condanna. E accettare che ci sia qualcuno che furbescamente riesce a raggirare lo Stato diventa difficile da accettare.

La nuit du 12 è un mistery drama intenso e terrificante per la sua messinscena tanto veritiera. Con un cast ben assortito che recita così bene la parte da far provare un brivido lungo la schiena. Un film che lascia il segno con un’amara realtà (auto)distruttiva che ‒ forse ‒ non troverà mai una risoluzione.

VOTO: 7.5

Martina Corvaia – RADIO BLABLA NETWORK NEWS – 29/09/2022