Più efficace di un libro di Storia, ma non solo.
Molto interessante è anche la costruzione per piani paralleli, dov’è possibile vedere alcuni fatti da diverse prospettive. Risulta molto bello pure il meccanismo ad orologeria costruito da Verna. Man mano che si procede, si accumulano situazioni aneddoti ed indizi che poi sul finale, per il modo in cui si intersecano, cascano a valanga su chi legge. Finché non avrai girato l’ultima pagina, non potrai renderti conto di tutte le simmetrie e dei giochi di prestigio elaborati da Verna con molta spontaneità e naturalezza.
Raffigurato nel periodo del ventennio e durante il secondo conflitto mondiale, il microuniverso di Castrocaro (come quello di Tavolicci) sembra una sorta di mondo a parte, grazie anche alla resa stilistica del linguaggio che viene adoperato. Molto del vernacolo romagnolo viene #italianizzato con il risultato che, se nel corso delle prime pagine sembra difficile comprendere i discorsi, alla lunga si familiarizza con i termini. Ne consegue una maggiore immersione nella storia, un coinvolgimento più approfondito.
A fronte di pagine dove, con molta attenzione, vengono descritte efferatezze ed aberrazioni nazifasciste (fanatismi, spedizioni punitive, torture, ecc.), Verna completa l’impianto con momenti di lirismo, caratterizzato dal già citato uso della lingua, ma anche da #credenze_popolari piacevolmente ingenue. Questo lirismo, però, tocca anche inaspettati ambiti, come quello relativo ai #valori di una volta. SI credeva molto di più, un tempo, negli ideali. Li si difendeva con più coraggio ed abnegazione di quanto si faccia adesso. La poesia dell’opera è anche nella rappresentazione dei sentimenti, sia quelli veri sia quelli #double_face. Oltre a questo, ci sono anche alcuni aspetti surreali, talvolta magici talvolta comici, che aggiungono ulteriore pregio all’insieme.
Pur muovendosi attraverso fatti storici attestati, la trama -lo afferma Verna in conclusione- è completamente inventata anche se trae spunto da un lavoro di documentazione compiuto dalla stessa autrice. Anche se non si tratta di una vera e propria testimonianza diretta, “I giorni di Vetro” aggiunge sicuramente qualcosa, anzi molto, alla letteratura dedicata a questo triste periodo.
Fatevi prendere…
Enrico Redaelli – RADIOBLABLANETWORK NEWS