Non so perché, ma leggendo il titolo, ho pensato a qualche storia contenente devianze cannibalistiche. Niente di tutto questo. Peggio, semmai, ma in senso buono e coinvolgente. Qualche cinefilo, infatti potrà cogliere qualche piccolo collegamento (ovviamente non dico quale) con il film “Il maratoneta” di John Schlesinger.
I capitoli si presentano suddivisi in scene e, anche se il testo non è scritto come un copione teatrale, potrebbe essere facile trasporlo su un palcoscenico. I tempi sono da pièce e a proposito di tempi, il filo (crono)logico è assolutamente rivoluzionato. Chi legge, si trova subito centrifugato in un andirivieni temporale che tiene alta l’attenzione.
La sintassi poi ha un suo sprint, ha ritmo, è caratterizzata da espressioni singolari ma che non fanno pesare la loro ricercatezza.
Giacchetti non perde tempo nella narrazione, non mena il can per l’aia. Introduce il suo pubblico in uno scenario che fin da subito è guasto e che non sembra riservare margini di redenzione o ottimismo.
Tutto ruota intorno alla figura di Davide, quarantenne a cui la fortuna ha decisamente girato le spalle. Usando espressione forse un po’ tanto colloquiale, si potrebbe dire che le ha un po’ tutte lui e che il contesto lo fa diventare ‘sbagliato’ agli occhi della società. Eppure io mi sono ritrovato fin da subito a fare il tifo per lui, per quanto rappresenti una moderna tipologia di inetto. Sarà per quella voglia di rivalsa, insita nel personaggio, che alla fine mi sono trovato ad interfacciarmi e a sentire qualche affinità con lui.
All’interno della trama, poi, si fa sempre più spazio un conflitto generazionale che man mano diventa questione imprescindibile. A proposito di questo mi chiedo se il libro sia stato scritto per una sorta di catarsi personale, ma forse la domanda è un po’ sciacalla e quindi me la tengo per me.
Ho impostato l’articolo esclusivamente su Davide, ma non è l’unico protagonista. Altri comprimari popolano la scena e contribuiscono a dare all’insieme un’impronta decisamente cinica.
Giacchetti bazzica da tempo il mondo della narrativa, poiché è conduttore radiofonico di una trasmissione dedicata ai libri. Ha al suo attivo diversi racconti, e questo “Buoni da mangiare” risulta il suo esordio come romanziere.
Bè, penso che molti vorrebbero avere un esordio di questo livello…
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Enrico Redaelli – RADIOBLABLANETWORK NEWS