Nella serata di ieri è andata in scena la prima dello spettacolo “Il Caso Jekyll”. Sergio Rubini nei panni di narratore ha ripercorso questo straordinario capolavoro scritto da Stevenson (Lo strano caso del Dr. Jekyll e di Mr. Hyde). Uno spettacolo travolgente e che fa riflettere molto soprattuto sul fatto che all”interno di ognuno di noi possono esserci più personalità. E’ un viaggio nell’inconscio dove Henry Jekyll si fa cavia e diventa poi vittima delle sue stesse teorie, tirando fuori dalla caverna del conscio ciò che è a lui stesso nascosto, la sua ombra, il suo Hyde.

Da ciò si evince chiaramente come il racconto da cui siamo partiti sia in effetti solo d’ispirazione a una storia più vicina ai temi della nostra contemporaneità, offrendo allo spettatore la possibilità non solo di rispecchiarsi in quelli che sono i pericoli ma anche i piaceri che scaturiscono dalla propria ombra, ma anche di essere spunto di riflessione sulla necessità di dialogare col proprio inconscio, portarlo fuori e condividerlo con la collettività per evitare che la nostra ombra scavi in solitudine nel nostro io un tunnel di sofferenze e violenza.

Due ore dove lo spettatore viene coinvolto e dove ogni piccolo dettaglio viene curato con grande attenzione.

Voto: 8